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Italia campione d’Europa: Inghilterra battuta ai rigori (4-3). Grande Donnarumma. Esplode la festa

LONDRA – L’Italia è campione d’Europa. Gli azzurri di Mancini a Wembley trovano un trionfo storico, che mancava dal 1968. L’Inghilterra padrona di casa è stata battuta ai calci di rigore dopo l’1-1 (gol di Shaw al 2′ e pareggio di Bonucci a metà della ripresa) al termine dei tempi supplementari. Grande Donnarumma che para due rigori e rimedia agli errori dal dischetto di Belotti e Jorginho. L’Italia torna ad alzare un trofeo 15 anni dopo il mondiale del 2006. E 53 anni dopo il titolo europeo del 1968. E anche, aggiungiamolo, dopo l’eliminazione perfida dal mondiale del 2018. Esplode la festa in Italia: fuochi d’artificio e caroselli. Per gli azzurri sono andati a segno dal dischetto Domenico Berardi, Leonardo Bonucci, Federico Bernardeschi, mentre per l’Inghilterra Harry Kane e Harry Maguire. Errori di Andrea Belotti e Jorginho per gli azzurri. Ma decisivi gli errori di Marcus Rashford, Jadon Sancho e Buyako Saka.

Indispettiti per la sconfitta, gli inglesi si sono tolti la medaglia del secondo posto appena ricevuta. Capisco l’amarezza, anche dei 58 mila tifosi inglesi di Wembley, ma bisogna saper perdere. Così come Giorgio Chiellini, un grande, ha dimostrato di saper vincere andando ad abbracciare e consiolare il campione inglese Harry Kane. Entusiasmo incontenibile per i 6.500 tifosi italiani. Entusiasmo esploso nelle piazze di tutt’Italia, anche a Firenze, dove la nazionale, spesso, ha lasciato freddini i tifosi. Stavolta è stato tripudio. C’è chi è andato a festeggiare anche davanti a Coverciano, la casa della nazionale, che si è addobbata di luci azzurre.

Lasciatemi dire che l’11 luglio diventa una data storica per il calcio italian io. Ricorfdo l’11 luglio del 1982, il trionfo dell’Italia al mondiale spagnolo, con i gol di Paolo Rossi. E la gioia di Sandro Pertini. Questa volta ha applaudito gli azzurri Sergio Mattarella, composto e compito, ma felicissimo. Una data memorabile, l’11 luglio. Anche questa è una partita che non dimenticheremo mai. Perchè ci ha laureati campioni d’Europa e ci apre la strada ai mondiali del Qatar del 2022 con il cuore gonfio di speranza. E con una convuinzione: di avere un grande commissario tecnico: Roberto Mancini è certamente il protagonista di questo trionfo. Raccolse una nazionale esclusa dal Mondiale di Russia e l’ha portata sul tetto del continente.

Ai rigori di Wembley, dopo quelli che ci avevano liberato della Spagna, siamo arrivati come in trance, bombardati dall’urlo degli inglesi che si vedevano strappata la gloria avuta a portata di mano senza meritarla. Fatta salva questa partita, che diventerà leggenda per tutti, per il mondo intero, visto che nei 120 minuti e nel finale ai rigori ha sciorinato tutto il calcio possibile, mostrando tanti tratti del coraggio. Wembley era già stato violato dall’Italia nel 1973 con il gol di Capello e successivamente con il gol di Zola. Ma stavolta l’Italia ha alzato il trofeo, quella coppa che rappresenta il titolo europeo, impresa che riuscì solo al capitano di allora, Giacinto Facchetti, nel 1968.

L’Inghilterra (che si era chiusa dopo il gol iniziale di Shaw) aveva preso vantaggio psicologico dall’avvio fulminante. Attaccata come contro la Spagna, la squadra azzurra si era trovata subito in difficoltà. Poi aveva tentato la reazione, ma gli inglesi erano ben disposti in campo in fase difensiva. Il gol iniziale di Shaw aveva infatti sorpreso gli azzurri che per mezzora han faticato a venir fuori da una situazione difficile. Dopo una fase senza gioco verticale, i nostri hanno cominciato a manovrare con maggior autorevolezza e pericolosità. Chiesa ha fatto vedere qualche scatto e una conclusione. Gli inglesi (Kane non pervenuto) sono stati costretti a difendersi, ma gli azzurri hanno tirato poco. Nella ripresa meglio i nostri: Chiesa ha messo in difficolta’ subito Pickford. E Bonucci ha pareggiato riaprendo la partita. Nelle ultime fasi meglio l’Italia.

Gli azzurri hanno dato scacco matto alla regina (del calcio). Il calcio azzurro è risorto per merito di Mancini e un gruppo impareggiabile. Vincere a Wembley e’ stata la consacrazione per una formazione che aveva subito diverse umiliazioni. Cosi’ il percorso europeo dell’Italia si e’ concluso con una vittoria storica a Wembley. La nostra Nazionale è cresciuta costantemente, ha avuto qualche pausa (specie con la Spagna), ma e’ giunta a vincere la finale. Il merito va a Mancini che ci ha creduto e ha ricostruito quasi da zero la squadra azzurra dandole un gioco e portandola in alto. Ora nessun traguardo e’ precluso agli azzurri: prossima tappa Qatar. L’Inghilterra e’ cresciuta molto, ma ha incontrato un avversario meglio organizzato e ha dovuto mollare il titolo continentale. Mancini non aveva apportato modifiche alla formazione azzurra, Southgate aveva schierato la difesa a tre, schierando Trippier al posto di Saka. Sotto gli occhi del presidente Mattarella, del principe William e dei tifosi inglesi gia’ alticci e senza mascherina, dopo la fastosa cerimonia di chiusura, la partita e’ cominciata con l’Inghilterra in gol al 2′: Trippier da destra e tiro a fil di palo di sinistro di Shaw.

Uno spunto di Chiesa con scatto e tiro di poco fuori nel primo tempo dell’Italia: un po’ poco. Meglio nella ripresa. Chiesa al 17′ ha fatto volare Pickford sulla sinistra rasoterra. Poi Maguire ha costretto Donnarumma a una gran deviazione e successivamente ha salvato in difesa. Al 22′ dopo un tiro di Cristante respinto dalla difesa nei pressi della linea, Bonucci è arrivato da dietro e insaccato di prepotenza. Gli inglesi si sono afflosciati e Berardi ha sfiorato i raddoppio. Nel finale, dopo il placcaggio di un intruso in campo, si è arrivati ai supplementari. Un’occasione per Bernardeschi che Pickford ha salvato d’istinto. Qualche pericolo anche per Donnarumma, prima dei rigori di cui s’è detto. In conclusione di questo lungo percorso, tutto è finito in gloria per gli azzurri: i migliori sono stati Donnarumma, Chiesa, Pickford e Shaw. Un risultato che ha fatto risorgere il nostro calcio. L’Italia è in festa.

Una festa senza precedenti. Al di là delle pagelle, che devono per forza rispecchiare la valutazione tecnica, aggioungo che tutti sono eroi, tutti sono bravi, tutti operai, tutti maestri del calcio italiano che svetta mostrando una difesa imperniata su due campioni come Bonucci e Chiellini: che si sono trasformati anche in assaltatori. Il primo ha segnato il gol del pareggio, il secondo un trascinatore assoluto.

E gli inglesi? Un epilogo che spezza il cuore. Così il principe William, presidente d’onore della Federcalcio inglese e secondo in linea di successione al trono britannico, ha commentato desolato la sconfitta con l’Italia: finale ha cui ha assistito con la consorte Kate e il primogenito George in tribuna, divenuto simbolo di delusione con il suo volto da bambino, rattristato dopo il rigore decisivo. «Abbiamo il cuore spezzato, ma voi potete tenere la testa alta ed essere orgogliosi di ciò che avete fatto», ha twittato il duca di Cambridge direttamente ai Bianchi di Gareth Southgate. Gli azzurri, invece, porteranno la coppa al Quirinale, al ricevimento che Mattarella, tifoso per caso ma felice, ha organizzato per loro.

Tabellino e pagelle

ITALIA (4-3-3): Donnarumma 8 ; Di Lorenzo 5,5, Bonucci 7, Chiellini 7, Emerson 7 (13′ sts Florenzi sv); Barella 5,5 (8′ st Cristante 6), Jorginho 6, Verratti 6,5 (6′ sts Locatelli 6); Insigne 6 (1′ sts Belotti 5,5), Immobile 5,5 (8′ st Berardi 6), Chiesa 7 (40′ st Bernardeschi 6). A disp. Sirigu, Meret, Pessina, Acerbi, Bastoni, Toloi. Ct Mancini 7,5

INGHILTERRA (3-4-2-1): Pickford 7; Walker 6 (19′ sts Sancho 5), Maguire 6,5, Stones 6,5; Trippier 6 (25′ st Saka 5), Phillips 6, Rice 6,5 (28′ st Henderson 5, 14′ sts Rashford 5), Shaw 7; Mount 5 (8′ sts Grealish 6), Sterling 5,5; Kane 6,5. A disp. Ramsdale, Johnstone, Mings, Coady, Calvert-Lewin, James, Bellingham. Ct Southgate 6

Arbitro: Kuipers (Olanda)

Marcatori: 2′ pt Shaw (In), 22′ st Bonucci (It)

Sequenza dei rigori: Berardi (It) gol; Kane (In) gol; Belotti (It) parato; Maguire (In) gol; Bonucci (It) gol; Rashford (In) paolo; Bernardeschi (It) gol; Sancho (Ing) parato; Jorginho (It) parato; Saka (It) parato Assistenti: Van Roekel, Zeinstra (Olanda) IV uomo: Del Cerro Grande (Spagna) Var: Dankert (Germania) Avar: Van Boekel (Olanda), Gittelmann, Fritz (Germania)

Ammoniti: Barella (It), Bonucci (It), Insigne (It), Chiellini (It), Jorginho (It), Maguire (In)


Sandro Bennucci

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