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Variante Delta: Speranza e soci spingono green pass alla francese, limitando diritti

Il ministro della salute, Roberto Speranza

ROMA – Con il dilagare delle nuove varianti del coronavirus e oltre metà Paese ancora da vaccinare il Governo – spinto in particolare dal ministro Speranza con la sua congrega di esperti e dal Generale-Commissario Figliuolo –  sta valutando le possibili strategie per evitare nuove chiusure a settembre. Ipotesi che guardano alla Francia dove il pugno di ferro del premier Emmanuel Macron ha fatto schizzare le vaccinazioni.

In Italia attualmente gli immunizzati contro il Covid, ovvero coloro che hanno completato il ciclo vaccinale, sono 25 milioni, pari al 46% della popolazione sopra i 12 anni. All’appello manca una grande fetta dei più giovani ma anche molti over 60. In tale scenario per convincere i più reticenti a vaccinarsi l’Esecutivo pensa di estendere l’ambito di applicazione del cosiddetto “certificato verde”, rendendolo indispensabile per assistere ad eventi sportivi o culturali, ma anche per viaggiare ed entrare in bar e ristoranti sul modello francese. Per affrontare la questione Mario Draghi potrebbe convocare una cabina di regia già all’inizio della prossima settimana che vedrà sul tavolo anche una possibile proroga dello stato di emergenza sanitaria che scade il 31 luglio.

Ma il tema del Green Pass divide la maggioranza. Le scelte estreme non piacciono né a me né a Draghi. Noi non siamo per gli estremismi ha affermato il leader della Lega, Matteo Salvini fortemente contrario al modello francese. Di diverso avviso Forza Italia. La variante Delta ci preoccupa e quindi credo che si debba trovare una via italiana all’utilizzo ampio del green pass – sostiene la ministra degli Affari regionali e delle Autonomie Mariastella Gelmini –. Non inseguiamo modelli stranieri ma certamente il governo valuterà di estendere l’utilizzo ad altri servizi nella logica di incentivare le vaccinazioni. Tra i sostenitori del certificato anche l’ex ministro Roberto Gualtieri, candidato a Sindaco di Roma per la coalizione di centro sinistra. Il Green Pass modello Macron – ha detto Gualtieri –è una decisione che spetta al governo in base alle risultanze scientifiche. Ma se le previsioni su contagi e ricoveri prefigurassero nuove restrizioni allora sarebbe meglio prevederne un’applicazione anche da noi piuttosto che avere nuove chiusure.

Al di là della polemica politica un’eventuale estensione dell’applicazione del certificato verde ad altri ambiti rispetto a quelli previsti dal regolamento europeo necessita di una norma di legge. È, infatti, questa la posizione che il Garante per la Privacy ha già espresso in passato, nel parere sul dpcm di attuazione della piattaforma per il rilascio della certificazione e in audizione in Parlamento. Il presidente dell’Autorità, Pasquale Stazione, ha, inoltre, richiamato l’attenzione sulla titolarità del controllo, che spetta ai pubblici ufficiali. La vicepresidente dell’Autorità, Ginevra Cerrina Feroni, non lascia, invece, spazio a una possibile mediazione: Il greenpass in salsa francese – dichiara concisa in un tweet – è costituzionalmente irricevibile. Gravissimi gli effetti sui diritti e sulle libertà dei cittadini.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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