Pnrr Toscana: Cisl accusa, «è come il mostro di Lochness, tutti ne parlano, ma nessuno l’ha visto»
FIRENZE – «Il Pnrr, almeno in Toscana, è un po’ come il mostro di Lochness, tutti ne parlano, ma nessuno l’ha davvero
mai visto. Il problema è che qui non sono in ballo leggende ma risorse vere, che se non sapremo costruire progetti adeguati rischiamo di perdere o sprecare, condannandoci al declino per decenni».
A dirlo è il segretario generale della Cisl Toscana, Ciro Recce, che invita la Regione a prendere l’iniziativa e cambiare decisamente passo. Un deciso svegliarino a Giani che continua a fornire dati su coronavirus e a girare per gli ospedali.
«Le settimane e i mesi continuano a passare – afferma Recce – ma non abbiamo segnali concreti su questo fronte: c’è la necessità di definire dei progetti precisi, valutarne qualità, adeguatezza, tempi di realizzazione, di definirne le ricadute occupazionali, anche sul fronte della qualità del lavoro e della sua sicurezza. Con il Pnrr ci sono tantissime risorse in arrivo che possono, anzi debbono obbligatoriamente, costituire un volano prezioso per l’occupazione; ma
occorre saper programmare in modo intelligente, ad esempio mettendo insieme e armonizzando le azioni del Recovery con quelle del Fse: sono due strumenti diversi con programmazioni diverse, ma che possono avere
molti punti in comune e innescare sinergie importanti. Non possiamo pensare, come troppe volte è avvenuto in passato, di distribuire risorse a pioggia. Per questo – continua il segretario Cisl Toscana – chiediamo alla Regione e al presidente Giani, quando sarà possibile entrare nel merito di questi aspetti, mettere insieme le idee e confrontarsi?»
«Il Pnrr, l’uso che ne sapremo fare, condizionerà i prossimi decenni; è un’occasione epocale e non può essere gestita solo nel chiuso delle stanze della Regione. C’è bisogno di coinvolgimento delle forze sociali e produttive, di una cabina di regia, un momento di concertazione nella fase della definizione e di un monitoraggio costante durante la realizzazione dei progetti. Il sindacato, la Cisl, non è disponibile a restare a guardare, mentre si decide il futuro dei
lavoratori e delle lavoratrici toscani, il futuro nostro e dei nostri figli», conclude Recce.