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Scuola: sciopero nel primo giorno anno scolastico proclamato da sindacato Anief

ROMA – È sciopero ancora una volta all’inizio dell’anno scolastico. Ad annunciarlo è il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico. «La scuola – afferma Pacifico spiegando le motivazioni della protesta – sta per ripartire non in sicurezza. Chiediamo di sdoppiare le classi perché non è possibile mantenere il distanziamento sociale necessario per le norme anti Covid. Al di là dell’emergenza sanitaria, le classi affollate vanno anche a ledere l’apprendimento degli studenti e non mettono gli insegnanti nelle condizioni di poter svolgere le proprie lezioni nel migliore dei modi. Siamo, quindi, convinti che questo sciopero debba coinvolgere tutto il personale per mandare al Governo un messaggio chiaro: sono passati due anni dalla prima richiesta di soldi per sdoppiare le classi, non c’è più tempo«.

Commentando le azioni messe in campo dal ministero dell’Istruzione per risolvere il problema delle classi pollaio Pacifico definisce un palliativo l’ultimo provvedimento del Governo volto a intervenire sulle classi con oltre 27 alunni. «Le classi con più di 27 alunni sono poche e al tempo del Covid questa è una misura che non risolve il problema. Abbiamo bisogno – sottolinea il leader dell’Anief – di fare lezioni in presenza in sicurezza e per fare ciò bisogna sdoppiare le classi e raddoppiare gli organici. Ricordiamo che nel 2008 furono tolti 10 miliardi alla scuola con i piani di ridimensionamento. Noi l’anno scorso abbiamo fatto un piano sulla sicurezza proprio perché c’era l’impegno a rivedere quei criteri ma, dopo un anno, non solo non è cambiato niente ma tale impegno è stato cancellato. È vero che nel Pnrr di parla di dimensionamento ma non ci sono i soldi stanziati. Fino a quando non avremo risposte concrete siamo convinti che bisogna scioperare».

Tra le motivazioni alla base dello sciopero figura, inoltre, il problema del precariato. «Il decreto Sostegni bis – afferma Pacifico –non ha risolto il problema del precariato. L’anno scolastico inizierà ancora una volta con il massimo un numero record di precari. Noi abbiamo bisogno di soluzioni immediate che avevamo individuato nel doppio canale di reclutamento. In tale scenario lo sciopero, dunque, mira anche a convincere il Governo a trovare una soluzione stabile al problema del precariato».

Sul tavolo anche la questione della mobilità. «Siamo riusciti a ottenere la riduzione da 5 a 3 anni della permanenza e del divieto di spostamento nelle domande di mobilità ma – evidenza il sindacalista – ciò non basta perché le assegnazioni provvisorie annuali hanno lo stesso vincolo di tre anni. Un norma che in epoca di Covid risulta ancora più discriminatoria perché allontana le famiglie in un momento di difficoltà di spostamenti tra Regioni».

Entrando nel merito dell’introduzione dell’obbligo del certificato verde per il personale scolastico Pacifico ha definito tale norma punitiva, coercitiva e discriminante. «Questo sciopero – conclude il presidente dell’Anief – vuole abolire l’obbligo del Green pass ma vuole soprattutto dare un segnale: la scuola c’è, la scuola è viva e vuole essere partecipe della crescita del Paese. Ma è necessario investire nella scuola. Gli insegnanti hanno bisogno del rinnovo del contratto. Il Governo si è impegnato a dare delle risorse in più ma queste risorse ancora non le vediamo. Per tutte queste ragioni a settembre proclamiamo uno sciopero in ogni Regione in coincidenza con il primo giorno di ripresa delle lezioni. La scuola è pronta ad astenersi dal lavoro per ottenere quelle riforme che servono per cambiare e migliorare il nostro Paese».

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