Covid-19: anticorpo monoclonale cura pazienti e riduce mortalità del 55%
ROMA – L’immunologa Antonella Viola ritiene che sia meglio curare le persone utilizzando un anticorpo monoclonale. «Buone notizie! Nell’ambito della cura, un nuovo farmaco, un anticorpo monoclonale usato nell’artrite reumatoide e in altre patologie infiammatorie, ha dato ottimi risultati nella terapia del Covid-19 severo, riducendo la mortalità del 55% (studio Save-More). Il farmaco blocca il recettore dell’Interleuchina 1, riducendo così l’infiammazione. Di nuovo, si dimostra il ruolo chiave del sistema immunitario e dell’infiammazione
nella patologia causata dal Sars-CoV-2. Naturalmente, questo è un farmaco che può essere utilizzato solo nelle persone ricoverate, per salvare vite, ma non è lo strumento con cui possiamo bloccare la pandemia. Per farlo, come sappiamo, servono i vaccini».
Così l’immunologa dell’università di Padova, Antonella Viola, commenta i risultati dello studio, pubblicato su ‘Nature’, sul farmaco anakinra. Viola – in un post su Facebook – prosegue: «E qui arriva una nuova buona notizia che però, a differenza della prima, è davvero solo un’anticipazione, perché non ci sono ancora dati disponibili. Secondo
Pfizer, entro questo mese potrebbero essere inviati alla Fda i dati relativi alla vaccinazione dei bambini tra i 5 e i 12 anni e, sempre secondo l’azienda, per la fine di ottobre anche quelli per i bambini tra i 6 mesi e i 5 anni. Se questi tempi venissero rispettati e se l’Fda valutasse sufficienti i dati, i vaccini per i più piccoli potrebbero essere disponibili tra la fine dell’anno e i primi mesi del prossimo. La ricerca procede dunque – sottolinea – su entrambi i fronti: prevenzione e cura»