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Green pass: la richiesta di esibirlo non viola la privacy, lo conferma il Consiglio di Stato

Controllo del Green Pass .
ANSA/FABIO CIMAGLIA

ROMA – La richiesta di Green pass non viola la privacy ed è legittima. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che, pronunciandosi in sede cautelare, ha ribadito la validità e l’efficacia delle disposizioni attuative (il Dpcm del 17 giugno 2021) del sistema incentrato sulla certificazione verde Covid-19, il Green pass.

Il Consiglio, confermando la decisione del Tar Lazio n. 4281/2021, ha respinto quanto sostenuto da 4 cittadini, non vaccinati, secondo i quali il meccanismo di contenimento dell’epidemia delineato dal legislatore nazionale comporterebbe un pregiudizio della riservatezza sanitaria, in contrasto con la disciplina europea sulla protezione dei dati sanitari.

La decisione cautelare ha rilevato che, «in ogni caso, non essendo stata dimostrata l’attualità del pregiudizio lamentato dai ricorrenti, restando salva la libera autodeterminazione dei cittadini che scelgono di non vaccinarsi, risulta prevalente l’interesse pubblico all’attuazione delle misure disposte attraverso l’impiego del Green pass, anche considerando la sua finalità di progressiva ripresa delle attività economiche e sociali».
In ogni caso, viene sottolineato, in sede di merito il Tar potrà approfondire le questioni relative alla disciplina europea in materia di dati sanitari.

Magistratura ordinaria e amministrativa schierata compatta a favore delle politiche governative. I nemici da combattere sono i novax, le destre e, per quanto riguarda la procura di Milano, ovviamente Silvio Berlusconi, meritevole secondo i pm di perizia psichiatrica. La riforma della magistratura è sempre più necessaria e urgente.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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