Vaccini anticovid: Report ISS efficacia protettiva crollata al 67,1% con variante Delta. Bollettino del 6 ottobre

ROMA – I dati del bollettino di oggi, 6 ottobre, del ministero di Speranza danno ancora aumento di positivi, ma un calo dei morti. I contagi non arretrano nonostante le vaccinazioni a tappeto. Sono 3.235 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 2.466. Sono 39 le vittime in un giorno, in calo rispetto alle 50 di ieri. Sono 301.773 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24. Ieri erano stati 322.282. Il tasso di positività è allo 1,1%, in aumento rispetto allo 0,76% di ieri.
Sono 415 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, 18 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute sono 24 (ieri erano 18). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.872, 96 meno di ieri.
VACCINI – Le principali conclusioni contenute nel Report dell’Istituto Superiore di Sanità indicano che nella popolazione generale a sette mesi dalla seconda dose non si osserva una riduzione significativa di efficacia in termini di protezione dall’infezione (sintomatica o asintomatica), che rimane dell’89%. Anche contro il ricovero e il decesso la protezione resta elevata (96% e 99%) a sei mesi dalla seconda dose.
Nelle persone immunocompromesse si osserva una riduzione dell’effetto protettivo verso l’infezione a partire da 28 giorni dopo la seconda dose. La stima, in questo caso, presenta una variabilità elevata dovuta in parte al ridotto numero di soggetti inclusi in questo gruppo ma anche connessa alla diversità delle patologie presenti in questa categoria. Nelle persone con più patologie si osserva una riduzione della protezione dall’infezione, dal 75% di riduzione del rischio dopo 28 giorni dalla seconda dose al 52% dopo circa sette mesi. Diminuisce leggermente, pur rimanendo sopra l’80%, l’efficacia contro l’infezione nelle persone sopra gli 80 anni e nei residenti delle Rsa.
Confrontando i dati tra gennaio e giugno 2021, periodo in cui predominava la variante Alfa, con quelli tra luglio e agosto, a prevalenza Delta, emerge una riduzione fortissima dell’efficacia contro l’infezione dall’84,8% al 67,1%.
