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Ragazzi di Scandicci a Varsavia: pestati fuori dalla discoteca. Come Ciatti. Uno rischia di perdere l’occhio

Varsavia di notte ripresa dalla Vistola
EPA/Leszek Szymanski POLAND OUT

SCANDICCI – Erano andati a Varsavia in vacanza, da turisti. Venivano da Scandicci, come Niccolò Ciatti. E come lui sono stati selvaggiamente aggrediti in discoteca. In questo caso davanti alla sala da ballo, ma fa poca differenza. Erano sette, di Scandicci, quasi tutti ventenni: sono stati aggrediti e pesdtati a sangue da una gang nella notte fra venerdì e sabato. La polizia polacca non esclude che ci sia stato scambio di persone, ossia che gli italiani da colpire fossero altri. Ma intanto tre sono andati in ospedale: uno ha riportato un’emorragia all’addome per i calci ricevuti alla pancia ed è stato dimesso dopo due giorni di osservazione; un altro rischia di perdere un occhio; un terzo ha ferite più lievi ed è stato dimesso.

La comitiva era composta da amici d’infanzia e, almeno uno di loro, era la prima volta che prendeva l’aereo per fare un viaggio di svago. Da settimane pianificavano la gita nella capitale polacca anche per andare a fare visita a due di loro che stanno seguendo un programma Erasmus. Il viaggio era stato pianificato per il ponte di Ognissanti e, raccontano le famiglie, era molto atteso, c’era entusiasmo. Ora invece c’è molto sgomento, specie tra le famiglie rimaste a Scandicci, 50.000 abitanti, che è anche la città di Niccolò Ciatti, il giovane 22enne ucciso a calci e pugni in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, nell’agosto del 2017. Anche lui era andato all’estero per divertirsi e visitare una nuova realtà.

I ragazzi di Scandicci sono quasi tutti rientrati, tranne due, informa il sindaco Sandro Fallani. Uno resta in ospedale a Varsavia ed è il ragazzo a cui hanno causato traumi al volto al punto di potergli compromettere la vista a un occhio. I familiari lo hanno raggiunto e vorrebbero farlo operare a Firenze. Il sindaco ha attivato le autorità, l’ambasciata italiana in Polonia e l’Asl Toscana Centro, per organizzare il rimpatrio con trasporto aereo e poi il ricovero.

Contattati anche i carabinieri, che potrebbero ricevere le prime denunce verbali già domani. «Sto lavorando di concerto con i genitori e con le nostre rappresentanze diplomatiche per poter agevolarne il rientro e l’assistenza – ha spiegato Fallani – Questo fatto ci colpisce e siamo tutti a disposizione per aiutare le famiglie, peraltro conosciute e attive in città, e che hanno ragazzi studenti universitari».

Il pestaggio è stato violento e al momento non trova spiegazioni. Per la polizia polacca potrebbe addirittura essersi trattato di uno scambio di persone, cioè la banda avrebbe voluto colpire altri italiani, per motivi sconosciuti, ma non il gruppo di Scandicci che si è trovato a passare in strada casualmente. Secondo una ricostruzione, la gang ha incrociato i giovani turisti dopo che i sette erano usciti da una discoteca del centro, pare per andare a rintracciare un altro loro amico, anche lui di Scandicci, che si era intrattenuto in un altro locale. E’ in questo frangente che sono stati assaliti. I polacchi hanno colpito, sia con calci e pugni sia con armi, come dei tirapugni. Hanno colpito provocando ferite, traumi ossei, sanguinamenti, lesioni. Su chi è finito a terra si sono accaniti di più. I giovani di Scandicci avrebbero provato a reagire, ma poco hanno potuto contro una banda organizzata alla violenza, armata e in superiorità numerica. Ora, anche chi se l’ è cavata con poco, è sotto choc. E l’episodio fa tornare alla mente la vicenda di Niccolò Ciatti, con il suo dramma e il percorso giudiziario. Che deve andare avanti.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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