Marathon: dominano Kenia ed Etiopia, ma vince sempre Firenze (3.850 al via)
FIRENZE – E’ vero, ci sono stati successi africani alla 37esima Asics Firenze Marathon, nell’edizione del ritorno dopo un anno di stop. Ma, come al solito, ha vinto Firenze: con il suo entusiasmo, la sua partecipazione, il suo attaccamente a una manifestazione diventata tradizione, che ha visto al via 3.850 podisti. Al maschile trionfa il keniano Cyprian Kotut con il tempo di 2h08:59 firmando il secondo crono di sempre nella storia della manifestazione, a pochi secondi dal primato della gara che resiste dal 2006 quando il connazionale James Kutto riuscì a chiudere in 2h08:41 anche se su un percorso diverso. Al femminile c’è l’etiope Tsehay Alemu Maru.
Per il 29enne africano, vincitore nel 2016 a Parigi con 2h07:11, è netto il vantaggio al traguardo in piazza Duomo nei confronti di Samuel Lomoi, ancora un atleta del Kenya, che arriva in 2h09:54 migliorandosi di un paio di minuti. Sul terzo gradino del podio sale il burundese Olivier Irabaruta (Us Quercia Trentingrana) avvicinando il proprio limite in 2h10:13, quarto invece con 2h11:49 l’eritreo Oqbe Kibrom Ruesom, il più accreditato dei partecipanti (2h05:53 nella passata stagione a Valencia). Una festa per 3850 podisti nell’evento targato World Athletics Label Road Race, con circa 12 gradi di temperatura alla partenza. Settimo posto in 2h22:08 dell’inesauribile Mohamed Hajjy (Atl.Castenaso Celtic Druid), marocchino di origine e ternano di adozione, dopo essersi aggiudicato nello scorso weekend la 42,195 km di Verona (2h21:13) mentre due settimane fa era stato terzo a Napoli (2h23:45) e vanta oltre duecento maratone in carriera, quindi ottavo Andrea Soffientini (Azzurra Garbagnate Milanese) con 2h22:29 per togliere più di due minuti al personale.
Molto combattuta la gara delle donne, che si decide soltanto nel finale e vede quattro atlete correre in meno di 2h28. Se tra gli uomini svettano i keniani, al femminile c’è una doppietta dell’Etiopia con Tsehay Alemu Maru a festeggiare il successo in 2h27:17, oltre al record personale abbassato di un minuto e mezzo dalla 25enne già protagonista sulle strade italiane con due vittorie a Reggio Emilia (2017 e 2018). Appena quattro i secondi di margine sull’altra etiope Megertu Ifa Geletu, a sua volta al miglior tempo in carriera con 2h27:21 dopo essersi piazzata terza nel mese scorso a Venezia, ma finiscono poco distanti anche la keniana Mercy Jerop Kwambai (2h27:32) e la marocchina Souad Kabouchia (2h27:49). Quinta l’etiope Obse Abdeta (2h28:21), poi decima e migliore delle italiane Marta Bernardi (Gs Le Panche Castelquarto), triatleta fiorentina scesa a 2h43:18. A dare lo start il sindaco Dario Nardella, presenti tra gli altri anche l’assessore comunale allo sport Cosimo Guccione, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e il presidente FIDAL Toscana, Alessandro Alberti.