Modifica Patent Box: protesta degli industriali toscani. Bigazzi: sono penalizzati settori strategici

FIRENZE – Non basta il folle aumento dei costi energetici, le problematiche legate alle materie prime e gli incerti scenari futuri per una rinnovata crescita mondiale dei contagi; una ulteriore penalizzazione per le imprese adesso arriva anche dalla decisione di riscrivere il patent box. E’ il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi a unire la voce delle industrie toscane al coro nazionale di proteste delle imprese sulla scelta di abbandonare il patent box. Introdotto in Italia nel 2015, consisteva in una parziale detassazione del reddito derivante dall’utilizzo diretto e indiretto di beni intangibili.
«Diamo atto che la misura ‘sostitutiva’ è stata potenziata sotto certi aspetti e sono stati chiariti alcuni aspetti applicativi – continua Bigazzi -, ma la scelta di abbandonarla è deludente e mi auguro che il Governo, possa rivedere in un immediato futuro la sua decisione, perché la scelta intrapresa penalizza settori strategici per la nostra regione e per il nostro made in Italy. E’ stato utilizzato da un numero sempre crescente di imprese soprattutto manifatturiere ed interromperlo a cosi pochi anni dalla sua introduzione è poco logico – conclude Bigazzi -, quando ben sappiamo che gli investimenti in ricerca e sviluppo richiedono anni di programmazione e necessitano di misure di sostegno certe e stabili nel tempo. Francamente, interromperlo adesso, che grazie anche al supporto del PNRR siamo impegnati a colmare i nostri gap di competitività, ci sembra molto poco comprensibile».
