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Pnrr Italia: in arrivo rata da 24,1 miliardi dall’Europa, per 51 obiettivi del governo

EPA/ETTORE FERRARI / POOL

ROMA – Arriverà nelle prossime settimane la rata da 24,1 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza spettante all’Italia, ora che il primo traguardo è stato tagliato. Abbiamo raggiunto tutti i cinquantuno obiettivi, ha annunciato
il premier, Mario Draghi, forte di una corposa documentazione che, entro il 31 dicembre, sarà inviata a Bruxelles. La prima tranche, che segue il prefinanziamento da 24,9 miliardi incassato ad agosto, è solo l’antipasto dei 191,5 miliardi previsti fino al 2026 (68,9 miliardi a fondo perduto e 122,6 in prestito) se l’Italia riuscirà a realizzare fino in fondo, e secondo le scadenze del cronoprogramma, il Recovery plan approvato il 30 aprile scorso.

Per quest’anno l’organizzazione sostanzialmente centralizzata stabilita dal governo Draghi ha funzionato, ma si tratta solo della prima tappa, e neanche la più ardua. Perché il grosso del lavoro – storicamente impervio per l’Italia – riguarda ora la spesa di quei soldi, e ricade in gran parte sulle spalle dei soggetti attuatori, cioè Comuni e Regioni. In pratica, se tutto andrà per il verso giusto, i fondi europei stanziati dai bandi e vincolati dalle aggiudicazioni si trasformeranno in opere e infrastrutture. In caso contrario, il meccanismo di spesa potrebbe incagliarsi, pregiudicando pure l’erogazione della prossima rata attesa dopo il 30 giugno 2022. In caso di inadempienze o ritardi il governo può attivare i poteri sostitutivi, ma si tratta di una extrema ratio che potrebbe comportare anche conflitti istituzionali. A questo riguardo, comunque, si sta sbloccando proprio in questi giorni uno degli ultimi nodi: gli elenchi delle Regioni con i mille professionisti ed esperti che dovranno affiancare gli Enti locali nella gestione delle procedure, e che saranno inviati al ministero della Funzione pubblica non oltre il 31 dicembre.

La road map per il prossimo anno contempla scadenze precise per i bandi. Nel primo trimestre, per esempio, sono previsti grossi investimenti nel settore scolastico: dalla riqualificazione energetica degli edifici, al potenziamento di palestre e impianti sportivi, dalla realizzazione di asili nido all’aumento delle mense per facilitare il tempo pieno. Nel secondo trimestre, tra le misure previste figurano l’efficientamento energetico di cinema, teatri e musei, la riqualificazione e l’incremento dell’edilizia sociale, la valorizzazione del paesaggio rurale, l’implementazione
dell’assistenza domiciliare. 

Nel complesso, per ottenere da Bruxelles il terzo bonifico da 21 miliardi, entro giugno prossimo bisognerà centrare 47 obiettivi, tra cui la riforma della carriera degli insegnanti e la delega per la riforma del codice degli appalti pubblici, con relativi atti legislativi. Entro dicembre, poi, gli obiettivi saliranno a 55 in cambio di 19 miliardi.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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