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Silver economy, affari per 43 miliardi l’anno, ma anziani tartassati dai governi

Uno studio «Silver economy: analisi di un settore in costante crescita capace di contribuire allo sviluppo di un’economia italiana vibrante, innovativa e sostenibile» , pubblicato recentemente da Rome Business School, scuola parte del network Formación y Universidades creato nel 2003 da De Agostini e dal Gruppo Planeta, ha dimostrato quanto sia divenuta importante per l’economia e la società italiana la cosiddetta Silver economi, il giro d’affari provocato dagli ultra65enni, che ammonta ormai a 43 miliardi l’anno.

È una delle conseguenze dell’invecchiamento della popolazione globale: secondo le Nazioni Unite, nel 2020 è stata
raggiunta la soglia di 727 milioni di persone con più di 65 anni a livello globale e si prevede che questa cifra raddoppierà, raggiungendo 1,5 miliardi di abitanti over 65 già nel 2050.

Entro il 2030, i cittadini con oltre 50 anni costituiranno il 32% dell’intera popolazione della zona geografica Asia-Pacifico. Nell’UE invece, le persone di 65 anni o più rappresenteranno il 31,3% della popolazione entro il 2100, in aumento rispetto al 20,6% nel 2020, e l’età mediana dovrebbe aumentare di 4,9 anni, passando dai 43,9 anni registrati nel 2020 ai 48,8 anni previsti per il 2100. La più alta età mediana nell’UE è prevista per Italia, con un picco di 53,6 anni, dopo la Corea del Sud (56,5 anni) e il Giappone (54,7), le età mediane più alte nel mondo. La quota di coloro che hanno 80 anni o più nella popolazione dell’UE aumenterà tra il 2020 e il 2100, dal 5,9% al 14,6%.

I silver rappresentano il 23% della popolazione italiana, pari a circa 14 milioni di persone, di cui oltre la metà donne, e diventeranno oltre 16 milioni nel 2030. I silver sono il “perno familiare”: oltre 9 milioni di nonni si occupano dei
nipoti e oltre 7 milioni contribuiscono con risorse monetarie alla famiglia di figli e nipoti. È da considerare che sono una generazione più benestante delle generazioni precedenti e successive: con oltre 20,3 mila euro il reddito reale equivalente delle famiglie con a capo un over 65 è superiore dell’11% rispetto al totale e del 25% rispetto alle famiglie con a capo un under 34.

Si tratta poi di un trend in costante crescita: la quota di ricchezza della parte più anziana della popolazione sul
totale delle famiglie italiane è passata in 20 anni (dal 1995 al 2016) dal 20,2% a quasi il 40% del totale.

In Italia, il valore aggiunto riconducibile ai settori economici in cui la silver economy ha un impatto diretto è di almeno 43,4 miliardi di euro. Il settore che beneficia di più della spesa dei Silver è l’abitazione (il 48,7% del totale della spesa media mensile dei single over 65), seguita dalla spesa alimentare: il consumo per prodotti alimentari e
bevande analcoliche delle coppie over 65 è più alto di circa il 12% di quello delle corrispondenti tipologie familiari più giovani. Il terzo settore per importanza è quello dei trasporti (il 9% della spesa mensile) e, naturalmente, anche la spesa per i servizi sanitari e per la salute dei silver è rilevante: 167 miliardi di euro in Europa, circa il 53% di tutta la spesa per la salute che in Italia rappresenta il 6-7% della spesa mensile degli over 65.

Uno studio del Pew Research Center ha riscontrato inoltre che esiste una crescita importante nell’utilizzo delle nuove
tecnologie da parte degli over 65: si registra un sostanziale incremento nell’adozione e utilizzo di Internet, smartphone, banda larga e tablet. In particolare, il futuro della Silver Economy sarà legato all’uso di nuovi servizi abilitati da assistenti vocali, sensori IoT, wearable e sistemi di Augmented Intelligence e Machine Learning.I dati dimostrano che il futuro dei senior sarà indubbiamente legato in modo indissolubile all’evoluzione tecnologica,
determinando così una doppia opportunità: sia per gli stessi senior di allungare e migliorare in qualità la loro vita attiva, sia un’opportunità di mercato, per chi saprà offrire servizi utili, semplici da utilizzare, sicuri e al giusto costo.

Un argomento di riflessione in più per il governo Draghi – Speranza, sotto la cui gestione, a causa della pandemia, c’è stato un aumento molto rilevante delle morti degli ultra65enni, con relativo risparmio per l’erogazione delle pensioni. Un governo, quello dell’ex Presidente della Bce, che ha continuato, come tutti i precedenti da Monti in poi, a considerare i pensionati come bancomat dello Stato, tartassandoli in modo vergognoso, senza tener conto della funzione sociale ed economica rilevante delle pantere grigie. Ma i partiti che hanno nel tempo appoggiato queste politiche se ne accorgeranno quando, prima o poi, arriverà un presidente diverso da Mattarella che consenta al popolo italiano di votare liberamente. I voti delle pantere grigie peseranno, sinistre e M5S sono avvisati.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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