Capodanno 2022 in Toscana: feste e botti vietati dai sindaci a Firenze e in molti comuni. Anche per proteggere gli animali

FIRENZE – Sarà una notte di Capodanno 2022 senza feste e senza botti in molti comuni della Toscana che hanno cancellato gli eventi in programma per l’aumento dei casi di Covid ed emesso ordinanze per vietare l’uso dei fuochi di artificio nelle aree pubbliche. L’amministrazione comunale di Firenze aveva già annullato gli eventi del Capodanno e invita anche a evitare i botti a salvaguardia degli animali. «Di fronte ai dati pandemici – ha detto il sindaco – crediamo che sia opportuno mantenere atteggiamenti improntati alla massima prudenza».
Il sindaco di Montevarchi (Arezzo), Silvia Chiassai Martini, ha firmato l’ordinanza che vieta l’accensione, il lancio e utilizzo di prodotti pirotecnici o fuochi d’artificio per i festeggiamenti di fine anno nelle aree pubbliche del centro abitato del capoluogo e delle frazioni, ma con particolare riferimento anche alle zone adiacenti all’Ospedale della Gruccia e alla locale casa di riposo. Niente botti anche in tutti i Comuni dell’Unione Empolese Valdelsa in cui è vietato far esplodere petardi, ancorché di libera vendita, in area pubblica o di uso pubblico in tutti i periodi dell’anno. Inoltre il Comune di Empoli ricorda che è ancora in vigore l’ordinanza che vieta la vendita su area pubblica e per asporto, e la detenzione di bevande in contenitori di vetro e lattine.
Il Comune di Montemurlo (Prato) ha deciso di annullare tutti gli eventi culturali inseriti nel cartellone Natale a Montemurlo e ogni tipo di evento ludico-ricreativo promosso dai gestori degli spazi pubblici. «È un vero dispiacere dover annullare tutti gli eventi del nostro cartellone e delle associazioni, momenti pensati soprattutto per portare gioia ai nostri bambini, ma l’esponenziale aumento dei contagi degli ultimi giorni, mi ha spinto ad adottare questo provvedimento – spiega il sindaco Simone Calamai – Dobbiamo cercare di fermare il virus senza bloccare la nostra economia, quindi, ho preferito annullare quelle che potevano essere occasioni di ritrovo ed assembramento, che favoriscono la diffusione della malattia».
