Pubblico impiego: ritorno al lavoro in presenza, la protesta del sindacato Cub

ROMA: Il sindacato Cub pubblico impiego contesta il ritorno dei dipendenti al lavoro in presenza. Ecco la dichiarazione di Maria Teresa Turetta – Segretaria nazionale CUB Pubblico Impiego:
«Il Ministro Brunetta ha annunciato che per la Pa non ci sarà alcun ritorno al lavoro agile. E’ una decisione di una gravità inaudita che stride con quanto avviene in altri paesi UE. Distanziamento, DPI e tracciamento sono le uniche modalità di tutela dal contagio nei posti di lavoro; in più lo smart working emergenziale sarebbe a costo zero, anzi con risparmio dei costi in termini di buoni pasto e utenze. La decisione di Brunetta di non ripristinare il lavoro agile nella pubblica amministrazione è del tutto inadeguata visto il dilagare dei contagi nei servizi pubblici tra i vaccinati e i non vaccinati, nonostante il Green Pass.
Mancano mascherine ffp2, sanificazioni, tracciamenti, inoltre con l’introduzione della certificazione verde si è abbassata la guardia scaricando la responsabilità e i costi della prevenzione sui lavoratori, deresponsabilizzando i datori di lavoro su tracciamento e distanziamento nei locali ad alto rischio contagio. CUB PI non accetta questo ulteriore attacco da parte del Ministro Brunetta: in assenza di interventi concreti da parte del Governo e l’immediata reintroduzione del lavoro agile, il Cub pubblico impiego organizzerà giornate di protesta pubbliche davanti ai posti di lavoro!
