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Calcio e sport di squadra: approvato il nuovo protocollo Covid. Stop con il 35% di positivi

ROMA- Non saranno più le Asl a decidere il rinvio di una partita. Il nuovo protocollo degli sport di squadra per l’emergenza Covid è (quasi) legge. Dopo l’intesa raggiunta mercoledì 12 gennaio 2022 nel scorso in Conferenza Stato-Regioni sulla base del documento presentato dalla sottosegretaria Valentina Vezzali, è arrivato il via libera del Comitato tecnico scientifico. Gli scienziati non hanno rilevato particolari criticità nelle regole pattuite dai rappresentanti istituzionali con il mondo dello sport. È stato dunque ritenuto congruo il limite del 35 per cento di giocatori (in pratica 8) positivi all’interno del gruppo squadra di un club per disputare le partite, così come le nuove regole in caso di infezioni per limitare il diffondersi del Covid-19.

Ferma restando la necessità di continua sorveglianza degli sportivi con tamponi molecolari e antigenici, il nuovo protocollo prevede che, in presenza di un contagio all’interno del gruppo squadra, il positivo venga messo in isolamento, monitorato e controllato; i contatti ad alto rischio saranno sottoposti a test antigenico per almeno 5 giorni e all’obbligo di indossare la mascherina FFP2 in tutti i contesti in cui non viene effettuata attività sportiva, a prescindere dallo stato vaccinale: quattro ore prima delle gare, inoltre, andrà sempre e comunque effettuato un test antigenico.

Per i contatti a basso rischio (soggetti che hanno rapporti con il gruppo squadra in maniera non continuativa) si applicano invece le misure previste dalle indicazioni ministeriali, anche in relazione allo stato vaccinale, oltre a essere sempre raccomandato l’utilizzo della mascherina FFP2. Superato l’esame del Cts, il protocollo è ora sul tavolo del ministero della Salute: il mondo dello sport attende la circolare definitiva che rappresenterà il riferimento per tutte le autorità sanitarie locali nella gestione dei contagi negli sport di squadra.

La palla passerà poi alle singole federazioni, chiamate a promulgare le linee guida per definire la base di riferimento dei vari gruppi squadra, il numero dei giocatori sul quale cioè calcolare il 35% per cento per capire il limite esatto dei contagi oltre il quale le partite saranno rinviate. Per quanto riguarda infine il campo di applicazione, le nuove norme varranno senza dubbio per i campionati nazionali, ma sarà la stessa circolare del ministero della Salute a precisare se dovranno applicarsi anche ai tornei regionali e provinciali, una preoccupazione già espressa dalla Federvolley per la difficoltà delle società locali di effettuare test quotidiani.



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