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Ex Gkn: assemblea lavoratori approva accordo di reindustrializzazione

FIRENZE – Va al suo posto un altro pezzo del puzzle della reindustrializzazione della ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze): dopo il passaggio di proprietà della fabbrica dalla multinazionale inglese all’imprenditore Francesco Borgomeo, i lavoratori hanno approvato con un referendum l’ipotesi di accordo quadro stilata al tavolo del ministero dello Sviluppo economico lo scorso 19 gennaio. Schiacciante la maggioranza per i ‘si” all’accordo: 262 voti su 265, col 74% degli aventi diritto che hanno espresso la loro posizione, un dato condizionato dalle assenze per la quarantena Covid.
«Racconteremo al Paese come ci si rialza, più forti e determinati di prima. E dimostreremo che grazie alla capacità di
fare ed alla volontà è possibile realizzare una vera riconversione. Sono fiero e orgoglioso di avere lavoratrici e
lavoratori che hanno dichiarato con una voce unica e forte di voler costruire un futuro certo e di grande prospettiva insieme a me», ha affermato Borgomeo, entrato nella partita come advisor di Gkn nel percorso di dismissione della fabbrica, annunciato nel luglio dell’anno scorso, e poi come artefice dell’operazione-ponte che dovrebbe portare all’accordo con un nuovo investitore entro fine agosto di quest’anno.
Rsu e sindacati hanno accolto favorevolmente l’esito del referendum tenutosi nella giornata di venerdì 21: «Abbiamo
strappato un accordo innovativo in un contesto sociale ostile», ha affermato Dario Salvetti, delegato della Rsu, secondo cui «questa fabbrica è un patrimonio del territorio, e per questo continueremo a vigilare e a mobilitarci se necessario». Allo stesso modo la Fiom-Cgil ribadisce l’impegno «perché proprietà e istituzioni rendano concreti gli obiettivi come da cronoprogramma».

Il sindaco metropolitano di Firenze, Dario Nardella, ha ringraziato i lavoratori «per la tenacia con la quale hanno difeso la fabbrica ma anche il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, e la Regione Toscana perché senza il
gioco di squadra delle istituzioni con i sindacati e i lavoratori non saremmo arrivati fin qui».

L’orizzonte più immediato per lo stabilimento di Campi è quello di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, mentre i 354 lavoratori superstiti saranno inseriti in percorsi di formazione. Ma soprattutto, ha sottolineato Borgomeo, «inizia subito una nuova fase operativa e concreta per la piena e totale realizzazione
degli accordi, a partire dagli ammortizzatori sociali per proseguire con l’individuazione dei nuovi partner e con loro la
nuova mission del sito produttivo. Una mission che dovrà essere in grado di riassorbire tutto il personale e garantire anche quello impegnato finora nei servizi in appalto esterno».

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