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Covid-19: da oggi 24 gennaio 5 regioni in arancione, le altre gialle. Le regole

ANSA/ ANDREA MEROLA

ROMA – Da oggi, 24 gennaio, salgono a 5 le regioni in zona arancione. Alla Valle d’Aosta (che ha rischiato di finire in rosso) si aggiungono Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia. Mentre alle regioni già in giallo si aggiungono anche Puglia e Sardegna. Secondo l’analisi stilata da Coldiretti su dati Istat 11,7 milioni di persone (in pratica 1 italiano su 5), entrano nella fascia intermedia di gravità epidemica a causa dell’incidenza dei contagi e del tasso di occupazione dei posti letto.

Mentre la stragrande maggioranza della popolazione, il 77%, risiede nelle regioni ancora gialle, Lombardia compresa, dove il passaggio all’arancione è stato scongiurato. Ma cosa cambia con il passaggio in zona arancione e quali attività saranno vietate? Dopo l’introduzione del Green pass rafforzato non cambia molto rispetto alle regioni in giallo e persino a quelle ancora in bianco. Ma vediamo in dettaglio.

Spostamenti
Senza Green pass sono consentiti gli spostamenti con mezzo proprio verso altri comuni della stessa regione o di altre regioni solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune. Permessi invece anche senza certificato gli spostamenti con mezzo proprio da comuni di massimo 5.000 abitanti verso altri comuni entro i 30 km, eccetto il capoluogo di provincia.

Centri commerciali
Senza Green pass o con il solo pass semplice non è consentito l’accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione dei negozi di alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi.

Capienze bar e locali
Obbligo di Green pass rafforzato, in zona gialla così come in arancione. Nei bar, nei ristoranti e nelle altre attività di ristorazione non vi sono più limiti riguardo al numero di persone che possono sedersi allo stesso tavolo, purché sia mantenuto il rispetto delle capienze e delle regole per l’esercizio di queste attività stabilite negli specifici protocolli di settore.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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