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Firenze: murale dedicato ad Anna Frank, simbolo della Shoah
FIRENZE – Firenze ha deciso di celebrare Anna Frank e commemorare la Giornata della memoria con un murale dedicato alla giovane ebrea tedesca, divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario. L’opera è stata inaugurata alla scuola che porta il nome della stessa Anna Frank nel campo di concentramento di Bergen-Belsene e che ha lasciato in eredità al mondo il famoso diario.
All’inaugurazione erano presenti tra gli altri gli assessori all’Educazione Sara Funaro, alle Politiche giovanili Cosimo Guccione e alla Memoria Alessandro Martini, il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni, il presidente della commissione Politiche giovanili Marco Burgassi, il presidente della Comunità ebraica Enrico Fink, e la dirigente scolastica Flora Bottino.
«Questo murale, nato da un percorso partecipato che ha visto protagonisti studenti di età diverse, è un’opera d’arte – ha detto l’assessore all’Educazione Sara Funaro -. Ci invita, tutte le volte che lo vedremo, a tenere alta l’attenzione sulla Shoah e a non dimenticare le sofferenze e gli orrori che ha causato. In questi giorni, in cui assistiamo all’uso strumentale dei simboli nazifascisti e a episodi gravi di offese e aggressioni agli ebrei, sto pensando a quello che è accaduto a Campiglia Marittima, c’è bisogno di non dimenticare le pagine buie della nostra storia».
«Siamo profondamente convinti – ha concluso l’assessore Funaro – che bisogna lavorare per sensibilizzare i cittadini e che dobbiamo partire proprio dalla scuola. È necessario lavorare quotidianamente sulle scuole per fare in modo che la nostra memoria rimanga viva. Il murale non è solo un’opera che servirà per il futuro, a tramandare la memoria di Anna FRANK e della Shoah, ma è frutto di un lavoro che ha coinvolto i giovani anche nell’ideazione – ha sottolineato l’assessore alle Politiche giovanili Cosimo Guccione – questa opera, realizzata da un gruppo di studenti del liceo artistico di Porta Romana, servirà sicuramente a fare riscoprire il messaggio di Anna soprattutto ai più giovani. Che magari, dopo aver visto questa opera, decideranno di leggere il suo Diario».
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