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Tamponi: gli italiani hanno speso 2 miliardi di euro per farli, l’indagine di facile.it

La tenda utilizzata per effettuare il tampone rapido della Croce rossa italiana alla stazione Termini, Roma, 26 luglio 2021
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA – Per ottemperare alle indicazioni del Governo gli italiani hanno speso di tasca propria oltre 2 miliardi di euro per sottoporsi ai tamponi. Il dato arriva dall’indagine commissionata da Facile.it a Up Research e Norstat, realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale adulta, da cui è emerso che da marzo 2020 ad oggi sono circa 26,8 milioni i maggiorenni che hanno fatto uno o più tamponi a pagamento, con una spesa media pro capite di circa 76 euro.

Per quasi un italiano su cinque l’importo pagato è stato ben più alto della media: 3,4 milioni di individui hanno speso tra i 100 e i 200 euro, mentre quasi 2 milioni hanno dovuto mettere a budget più di 200 euro. Le fasce anagrafiche che in media hanno pagato di più sono i 25-34enni (93 euro) e i 45-54enni (81 euro).

I residenti nel Centro Italia sono tra coloro che, sempre in media a livello territoriale, hanno speso di più per fare tamponi a pagamento, circa 81 euro. Il costo ha gravato, seppur in modo differente, sia sui lavoratori, 80 euro, sia sui disoccupati, 60 euro.

Dall’indagine emerge che il 36 per cento degli intervistati dichiara di aver effettuato un molecolare, mentre il 32 per cento un rapido in auto somministrazione, per un totale di 6 tamponi a testa. Inoltre, il 51 per cento dichiara di aver effettuato un test rapido in farmacia o presso altra struttura sanitaria. Da notare che di questi 6 tamponi ben 4 sono stati fatti negli ultimi tre mesi e, di conseguenza, gran parte dei costi si sono concentrati in questo lasso di tempo: se come detto, in media, gli italiani hanno messo a budget 76 euro per verificare il proprio stato di salute rispetto al Covid, 52 euro sono stati spesi solo negli ultimi tre mesi.

Nella maggior parte dei casi (35%) ci si è sottoposti a tampone a seguito di un contatto con un soggetto positivo, poi, nel 30.6 per cento dei casi, perché non ci si sentiva bene o, nel 19.6 per cento dei casi, anche senza averne obbligo, perché un parente/conoscente aveva avuto un contatto con un positivo.

Le persone che lo hanno fatto per poter lavorare sono 3,6 milioni. In ultimo, ben due milioni di persone hanno fatto il test solo per semplice paura.


Ezzelino da Montepulico


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