Sanremo: Gianni Morandi e Jovanotti vincono la sfida delle cover

ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
SANREMO – Gianni Morandi, l’intramontabile, vince la serata della cover in tandem con uno straordinario Jovanotti. Il successo si è concretizzato con un medley dei loro successi. Sono stati i dominatori della quarta serata del 72esimo Festival di Sanremo. Al secondo posto Mahmood e Blanco con Il cielo in una stanza. Terzo posto per Elisa con What a feeling. A votare è stata la terna di televoto, Demoscopica 1000 e sala stampa. In classifica generale svettano ancora Mahmood & Blanco, seguiti da Gianni Morandi e dalla bravissima Elisa. E’ anche la serata delle flessioni sul palco del teatro Ariston per Amadeu e Rkomi. L’artista porta sul palco dell’Ariston un medley di Vasco Rossi accompagnato dai Calibro 35. Il suono delle colonne sonore dei poliziotteschi anni ’70, riportato in auge dalla band milanese, è alla base degli arrangiamenti che danno nuova vita a scampoli di classici come «Quante deviazioni hai» e Fegato, fegato spappolato». E il verso «Ormai ci sono abituato, sono vaccinato, sono controllato», in tempi pandemici, torna ironicamente d’attualita’.
E ora avanti con la cronaca della quarta serata, appunto dedicata alle cover, uno degli appuntamenti più amati del festival: di scena le reinterpretazioni di successi degli anni ’60, ’70, ’80 e ’90, da parte dei Big in gara da soli o in duetto con ospiti. Si entra subito nel vivo della gara: tocca a Noemi misurarsi con la leggenda della black music, Aretha Franklin, con You make me feel (like a natural woman). Poi Giovanni Truppi con Vinicio Capossela, Yuman con Rita Marcotulli, Le Vibrazioni con Sophie and the Giants, Sangiovanni con Fiorella Mannoia, Emma con Francesca Michielin, Gianni Morandi con Mousse T., Elisa, Achille Lauro con Loredana Bertè, Matteo Romano con Malika Ayane, Irama con Gianluca Grignani, Ditonellapiaga e Rettore, Iva Zanicchi, Ana Mena con Rocco Hunt, La Rappresentante di Lista con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra, Massimo Ranieri con Nek, Michele Bravi, Mahmood & Blanco, Rkomi con Calibro 35, Aka 7even con Arisa, Highsnob & Hu con mr. Rain, Dargen D’Amico, Giusy Ferreri con Andy dei Bluvertigo, Fabrizio Moro, Tananai con Rosa Chemical.
Supera l’ansia della scala scendendo di corsa Maria Chiara Giannetta, l’eroina di Blanca che è la co-conduttrice di Sanremo e porta sul palco la freschezza dei suoi 29 anni.

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«La prima volta che mi hai chiamato, Amadeus, ho detto ‘ci penso’, ma poi ho richiamato dopo due minuti, perché Sanremo capita una volta sola nella vita», racconta Giannetta, mini abito nero coperto di strass. Poi, aiutata dal direttore artistico, fa le prove di velocità nella lettura della presentazione del prossimo cantante. E’ Yuman, che coraggiosamente ha scelto di cantare My Way di Frank Sinatra, con Rita Marcotulli al pianoforte.
Ovazione per il maestro Beppe Vessicchio che rientra in scena all’Ariston – dopo lo stop legato alla positività al Covid – e torna all’antico amore, il pianoforte, per accompagnare Le Vibrazioni, impegnate nella cover di Live and let die, di Paul e Linda McCartney, con Sophie di Sophie and the Giants, band britannica che ha scalato le classifiche mondiali.

L’accoppiata tra Sangiovanni e Fiorella Mannoia, che hanno scelto la bellissima e potente A muso duro di Pierangelo Bertoli, è il simbolo di un festival ponte fra le generazioni. «Non mi sono ancora abituata a questo palco», dice Mannoia alla fine dell’esibizione. «Grazie a Sangiovanni per aver scelto questa canzone, brani di questa grandezza annullano qualsiasi barriera, qualsiasi età anagrafica». «Molti giovani – le fa eco Amadeus – hanno scelto canzoni importanti come questa, perché le conoscono e le amano». «Se non sappiamo da dove veniamo non sapremo neanche dove andiamo», chiosa Mannoia che poi ricorda come proprio il 4 febbraio 1987 cantò per la prima volta Quello che le donne non dicono sul palco dell’Ariston. E Amadeus, che ha imparato la lezione dopo le polemiche degli anni scorsi sul ‘sessismo’ dei fiori, ha un omaggio floreale per entrambi.
Al festival impazza il FantaSanremo: «Servono i punti», dice Emma donando il suo bouquet a un’orchestrale dopo l’esibizione in duetto con Francesca Michielin, sul brano Baby One More Time di Britney Spears.

E la sorpresa alla fine è arrivata: Lorenzo Jovanotti è arrivato a dare la scossa al festival e soprattutto a dare man forte a Gianni Morandi per il quale ha firmato il brano in gara Apri Tutte le porte. Ariston in visibilio (e in piedi a ballare) per i gemelli diversi, stessa energia, stessa forza, stessa voglia di divertirsi, che si scambiano favori intonando alcuni successi dell’uno e dell’altro. Da Occhi di ragazza a Penso Positivo, passando per Un mondo d’amore e Ragazzo fortunato. Il finale è suggellato da un abbraccio di Jova con l’amico di una vita Ama.
Sorpresa per Elisa. Alla fine della sua esibizione, durante la quale ha riproposto What a feeling da Flashdance, è arrivato il videomessaggio di Giorgio Moroder da Los Angeles. «Uno speciale saluto a Elisa. Questa canzone mi ha portato l’Oscar e tanta tanta fortuna. Auguro anche a te tanta fortuna con il festival».
Achille Lauro s’inginocchia davanti a Loredana Bertè: Sei bellissima è da standing ovation all’Ariston. Al termine dell’esibizione Amadeus regala a Loredana un fascio di rose rosse da parte di Lauro, con un biglietto: «Per l’immensa artista a incredibile donna che è Loredana – dice l’artista – mi sono permesso di scrivere un biglietto che forse sono le parole che tutti avremmo dovuto dirle da tempo: che strano uomo sono io, incapace di chiedere scusa, confonde il perdono con la vergogna, è capace solo di dire sei bellissima perché ancora ha paura di dire sei bellissima. Stasera, per i tuoi occhi ancora, chiedo scusa e vado via». Questo il testo della lettera che Achille Lauro ha consegnato, insieme a un mazzo di rose rosse, a Loredana Bertè alla fine della loro esibizione sulle note di Sei Bellissima. Che strano Uomo sono io, incapace di chiedere scusa, Perché confonde il perdono con la vergogna. Che strano Uomo sono io, che ti chiama pagliaccio perché pensa di dover combattere ciò che non riesce a raggiungere. Che strano Uomo sono io, Capace solo di dire sei bellissima. Perché ancora ha paura di riconoscere il tuo valore. Stasera, per i tuoi occhi ancora, Chiedo scusa e vado via.

Frammenti di brani della storia della musica italiana diventano un dialogo tra due innamorati: è show sul palco dell’Ariston di Maria Chiara Giannetta e Maurizio Lastrico, che dividono il set di Don Matteo. E alla fine il palco si colora con i volti di tutti i protagonisti delle canzoni.
Tutti in piedi all’Ariston per Iva Zanicchi che rende omaggio a Milva con Canzone, di Don Backy e di Detto Mariano. “Questo applauso è per lei”, dice la Zanicchi al termine dell’esibizione.
Non è stato solo l’ospite a sorpresa di Gianni Morandi nella cover, Jovanotti, in nome dell’amicizia con Amadeus, regala all’Ariston anche un momento di poesia, con i versi di Bello Mondo di Mariangela Gualtieri. «In quest’ora della sera, da questo punto del mondo, ringraziare desidero il divino labirinto delle cause e degli effetti, per la diversità delle creature che compongono questo universo singolare», è l’incipit della composizione che ha recitato. Il cantante ricorda poi il periodo in cui, 35 anni fa, è nato il rapporto con Amadeus. «Era il 1987, anni in cui Claudio Cecchetto aveva riunito accanto a sé un gruppo di scappati casa. Io, Amadeus, Fiorello, Gerry Scotti, Linus, Nicola Savino… I ragazzi di via Massena, come i ragazzi di via Panisperna. Ma invece della bomba atomica, inventavano bombettine di allegria. Questo è il festival degli amici e sono molto contento di essere qua», ha detto invitando poi Amadeus a disegnare il suo Sanremo su un banchetto di scuola.

Si commuove Michele Bravi sul palco dell’Ariston al termine dell’esibizione sulle note di «Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi» di Lucio Battisti. Il cantante mostre due fedi: «Sono dei miei nonni, che non ci sono più, ma stasera hanno cantato con me». E i lucciconi compaiono anche sugli occhi di Amadeus.
Maria Chiara Giannetta porta sul palco i suoi coach per Blanca, «cinque persone, cinque guardiani», dice l’attrice, che le sono stati vicini nella preparazione della fortunata fiction di Rai1 nella quale interpreta una profiler non vedente ma dotata di uno sguardo ‘diverso’ ed efficace sul mondo. Invita il pubblico dell’Ariston a chiudere gli occhi e ad ascoltare, respirare, ascoltare i battiti, sentire i sapori al buio. Poi presenta Michela, Marco, Sara, Maria, Veronica. Ognuno di loro – dice – le ha insegnato qualcosa come la determinazione, potersi fidare, l’ironia e la capacità di fare salti nel vuoto. «E’ bello andare oltre ciò che si vede e oltre i pregiudizi – ha concluso Maria Chiara Giannetta – perchè quello che non conosciamo è ricchezza infinita che ci rende umani. L’ho fatto per mesi e, vi assicuro, è stato una figata».

Canta ‘Uomini soli’ dei Pooh, brano scelto per la serata delle cover a Sanremo 2022. Poi, anche Fabrizio Moro gioca lui al Fantasanremo, che prevede punti per chi offre dei fiori ad Amadeus. In realtà, il cantautore romano ha in mano una piantina grassa: «Questa sarebbe per te, ma la do a lei», si rivolge al conduttore prima di consegnare l’omaggio ‘floreale’ all’attrice Maria Chiara Giannetta. Varrà per assegnare punti a Fabrizio Moro e a chi lo ha scelto in squadra per il Fantasanremo? O si chiederà l’intervento del Var? Ai giudici l’ardua sentenza.
