Borse: giornata nera, listini affossati dai venti di guerra. Bruciati 201 miliardi

Prima giornata della settimana molto pesante per tutte le Borse europee, strette nella tenaglia dei rischi di guerra sul confine Russia-Ucraina e i timori di rialzo dei tassi: l’indice Stoxx 600, che raggruppa i 600 titoli maggiori del Vecchio continente, dopo cali anche più ampi ha perso l’1,9% finale, che si traduce in 201 miliardi di capitalizzazione bruciati in una sola seduta. Milano non si differenzia: in Piazza Affari l’indice Ftse Mib, dopo aver sfiorato ribassi del 4% in corso di seduta, ha chiuso in calo del 2,04% a 26.415 punti.
Mercati azionari del Vecchio continente tutti in terreno chiaramente negativo in una seduta che ha guardato alla crisi ucraina e al rischio di rialzo dei tassi di interesse: dopo perdite anche abbondantemente maggiori, Madrid ha concluso in calo del 2,5%, Parigi del 2,2%, Francoforte di due punti percentuali. In ribasso dell’1,7% finale sia Amsterdam sia Londra, con Mosca che nei diversi indici si muove su cali tra il 3 e il 2%.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni ha chiuso a 168 punti base rispetto al picco dei 171 ‘basis point’ della partenza, con un tasso del prodotto del Tesoro all’1,96% contro l’1,94% dell’avvio.
