Skip to main content

Migranti, cittadinanza. M5S propone lo ius scholae al posto dello ius soli, ma la sostanza non cambia

ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Ricorderete tutti la battaglia intrapresa da Enrico Letta, non appena nominato segretario del Pd, per il quale il problema fondamentale dell’Italia era allora quello di approvare la proposta di legge sullo ius soli per dare la cittadinanza facile ai migranti nati in Italia. Il novello segretario aveva ereditato da Zingaretti un Pd in difficoltà e cercava di rianimare le sue truppe cammellate con una battaglia che poteva condurre poi all’acquisizione di migliaia di elettori ex stranieri, visto che gli italiani allora non sembravano appoggiare gli ex comunisti. Nel frattempo però la situazione è mutata, altri problemi sono apparsi all’orizzonte, il Pd, secondo molti sondaggi, ha recuperato terreno, profittando anche delle difficoltà di alcuni partiti del centrodestra, in particolare lega e Forza Italia. Quindi l’onorevole Pd rieletto a Siena ha rimesso nel cassetto la proposta rinviandola a tempi migliori, ovvero alla prossima legislatura.

Ma nel frattempo è venuto in soccorso della cittadinanza facile ai migranti il M5S che, oltre alla messe dii voti raccolti con il reddito di cittadinanza, evidentemente vuole pescare anche nel campo dei migranti pretendenti cittadini italiani. Ed è forse per questo che l’On Giuseppe Brescia (M5s) ha presentato il testo unificato della riforma della cittadinanza che sostituisce allo ius soli lo ius scholae. Si tratta di questo: «Il minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia» e che «abbia frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno cinque anni, uno o più cicli scolastici» o percorsi di istruzione e formazione professionale «acquista la cittadinanza italiana». Dunque cittadinanza italiana sprint dopo soli 5 anni di frequenza al ciclo scolastico. La cittadinanza, prevede ancora il testo, «si acquista a seguito di una dichiarazione di volontà in tal senso espressa, entro il compimento della maggiore età dell’interessato, da entrambi i genitori legalmente residenti in Italia» all’ufficiale dello stato civile del comune di residenza del minore, da annotare nel registro dello stato civile. Favorevoli M5S e Pd, ma dal centrodestra un risoluto “no” è arrivato dalla Lega, che ha parlato di «ius soli mascherato», mentre al momento Fdi e Fi non si sono schierati.

Se la proposta andrà avanti ci sarà battaglia in aula, malgrado uno dei tanti sondaggi mostri che quasi 7 italiani su 10 sarebbero favorevoli a dare la cittadinanza ai figli di immigrati che frequentano le scuole. In Francia, Germania, Regno Unito, Irlanda, e in America, lo ius soli in varie forme è realtà da un pezzo, in Italia no. Esiste lo ius sanguinis, ovvero la concessione della cittadinanza a stranieri che vantino un avo o anche un trisavolo, italiano. Chi è contrario al nuovo metodo sprint di concessione della cittadinanza fa notare che, con l’attuale legge di concessione della cittadinanza, l’Italia è già uno dei Paesi più liberali. Eurostat in fatti ha comunicato che nel 2019, ultimo anno rilevato, nella Ue la maggior parte delle nuove cittadinanze sono state concesse dalla Germania (132 mila, 19% del totale dell’Ue), Italia (127 mila, 18%), Francia (109.800, 16%), Spagna (99 mila, 14%) e Svezia (64.200, 9%) che rappresentano il 75% delle nuove cittadinanze concesse nell’Ue nel 2019. L’Italia risulta sopra la media Ue anche per il tasso di naturalizzazione 2,54% rispetto al 2%. Il tasso di naturalizzazione è il rapporto tra il numero di persone che hanno acquisito la cittadinanza di un paese nell’arco di un anno rispetto al totale di stranieri residenti nello stesso Paese.

Questi dati dimostrano che in fondo la battaglia sullo ius scholae o ius soli che dir di voglia è squisitamente di carattere politico, visto che anche adesso i minori stranieri godono di tutti i principali diritti e che la volontà d’introdurre nuovi sistemi in teoria più rapidi e sicuri di concessione dipende dalla sola tendenza dei cosiddetti progressisti di facilitare in ogni modo l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati, confidando di trarne un vantaggio elettorale. Superati, speriamo presto, i due principali problemi (guerra Ucraina e pandemia) le forze politiche torneranno a premere su questo tema, sulla pelle di milioni di immigrati.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo