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Kiev: bombardati sobborghi, colpito ospedale. Bennet invita Zelensky ad arrendersi. Nato, esercitazioni ai confini russi

EPA/ROMAN PILIPEY

KIEV – Potenti bombardamenti si sono registrati nella notte nei sobborghi di Kiev, dove lungamente
hanno suonato le sirene che hanno anche squarciato la notte a Leopoli, Cherasky, Charkiv e in altre città. L’avvicinamento delle forze russe alla capitale dell’Ucraina è testimoniato anche da alcune immagini satellitari che hanno mostrato perfino l’uso di artiglieria pesante. Le autorità ucraine accusano la
Russia di raid a Mykolaiv, dove sono stati danneggiati un ospedale per la cura di malati oncologici e alcuni edifici residenziali, anche se nessuno tra le centinaia di pazienti presenti nel nosocomio è rimasto ucciso nell’attacco.
SICUREZZA NUCLEARE – Gli Stati Uniti – afferma il ministro dell’Energia americano, Jennifer Granholm – restano “preoccupati dalle sconsiderate azioni della Russia e dalle violazioni dei principi di sicurezza nucleare” sottolineando che il fatto che Mosca stia violando i principi di sicurezza “è inaccettabile e gli attacchi che mettono a rischio la sicurezza in Ucraina e al di là devono
fermarsi”.
BENNET – Intanto il Jerusalem Post rivela che il premier israeliano Naftali Bennett avrebbe raccomandato a Volodymyr Zelesnky di accettare l’offerta di Vladimir Putin di arrendersi per metter fine alla guerra. Il presidente ucraino, che avrebbe però rifiutato in quanto la proposta includeva molti sacrifici per il
suo popolo, è tornato successivamente a rimarcare su Facebook che “le azioni degli invasori russi saranno equiparate a quelle dei terroristi dello Stato Islamico”.
NATO – Intanto la Nato non rinuncia alle provocazioni e invia 30.000 militari, 200 aerei e 50 imbarcazioni in Norvegia per le esercitazioni Cold Response 2022 che inizieranno il 14 marzo. Le esercitazioni erano in programma da tempo ma, riporta Bbc, alla luce dell’invasione in Ucraina assumono un valore maggiore anche perché si tengono non lontano dal confine della Russia e quindi suonano come una provocazione per Putin, se mai ce ne fosse ancora bisogno.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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