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Cina: riesplode Covid, 3.300 nuovi casi, massimi da febbraio 2020

EPA/ROMAN PILIPEY

PECHINO – La Cina ha segnalato sabato un totale di 3.393 nuovi casi di Covid-19, di cui 1.807 di trasmissione domestica, 131 importati e 1.455 asintomatici. Lo ha reso noto la Commissione sanitaria nazionale, riferendo la cifra più alta da febbraio 2020, nel pieno della crisi di Wuhan, il capoluogo dell’Hubei finito in lockdown dove è stato rilevato per la prima volta il coronavirus su scala globale. Si tratta di un’ondata straordinaria di contagi a livello nazionale malgrado la ‘tolleranza zero’, con oltre 40 focolai, dovuti alla variante Omicron, che ha visto le autorità chiudere le scuole a Shanghai e bloccare diverse città del nordest. Dei 1.807 casi domestici, quattro volte i 476 rilevati venerdì, 1.412 sono stati accertati nella provincia di nordest di Jilin, 175 nello Shandong e 62 nel Guangdong. La città di Jilin è stata parzialmente bloccata, con centinaia di quartieri sigillati, secondo quanto riferito dai media locali. La Cina ha mantenuto la rigorosa politica ‘zero Covid’, basata su blocchi immediati, restrizioni ai viaggi e test di massa di fronte ai focolai, ma l’ultima ondata, guidata dalla variante Omicron altamente trasmissibile e da un picco nei casi asintomatici, sta sfidando l’approccio. I residenti di Jilin hanno completato sei cicli di test di massa, secondo i funzionari sanitari locali, ma la città ha segnalato oltre 500 casi Omicron, mentre la vicina città di Changchun, una base industriale di nove milioni di persone, è in lockdown da venerdì

cina, covid, esplosione

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