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Livorno: rider muore sul lavoro nello scontro con un’auto. I sindacati: più sicurezza

William De Rose, il rider 31enne morto in un incidente a Livorno (Foto dal suo profilo Facebook)

LIVORNO – Non ce l’ha fatta. Si è spento all’ospedale, nella serata di venerdì 25 marzo, William De Rose, il rider di 31 anni, al lavoro per Deliveroo, rimasto coinvolto in un incidente stradale mentre era alla guida di un motorino nel viale Marconi, a Livorno. Dopo lo scontro con l’auto, le sue condizioni sono apparse subito gravi.

La Cgil di Livorno ha dichiarato: “Apprendiamo con sconcerto e dolore la notizia di un’ennesima morte sul lavoro. Un nuovo morto sul lavoro, una nuova tragica ferita per l’intera città. L’auspicio è che le autorità preposte facciano al più presto chiarezza sulla dinamica dei fatti. Al Comune chiediamo l’apertura di un tavolo per confrontarci sulle misure eventualmente applicabili al fine di migliorare la sicurezza dei rider all’interno del traffico cittadino. Da tempo a livello nazionale ci stiamo battendo in prima fila per garantire a questi lavoratori maggiori tutele e maggiore sicurezza ma si può e si deve fare di più: questo particolare modello produttivo deve davvero iniziare a mettere al centro di tutto la persona e la sua incolumità. Ai familiari e agli amici della vittima le più sentite condoglianze di tutta la Cgil”.

I segretari regionali della Uil Toscana, Paolo Fantappiè, e della Uiltrasporti Toscana, Michele Panzieri, hanno detto: “Ennesimo morto sul lavoro che la Toscana piange, è inaccettabile e ci chiama tutti ad un impegno maggiore per arginare queste tragedie. Quella dei rider è una categoria su cui, sia a livello nazionale che soprattutto in Toscana, qualcosa è stato fatto per garantire contratti e tutele. La strada però, come insegna la cronaca terribile di quest’ultimo fatto accaduto a Livorno, è ancora molto lunga. Serve un grande senso di responsabilità della parte datoriale, a questi lavoratori deve essere applicato il contratto della logistica, l’unico ad oggi in grado di garantire orari consoni e carichi di lavoro umani. Chiediamo inoltre alle aziende, perché finora lo hanno fatto solo alcune realtà locali, di sottoscrivere il protocollo “etico” firmato con il Presidente della Regione e l’assessorato regionale al lavoro pochi mesi fa e che stiamo implementando insieme alla Regione per garantire ai rider formazione, diritti e sicurezza. Questi sono atti concreti che possono e devono essere applicati fin da subito, senza aspettare la prossima tragedia”.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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