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Italia: Mancini resta Ct e pensa al prossimo Mondiale. Azzurri in Turchia (20,45, Rai1). In campo Biraghi. Formazioni

Roberton Mancini rilancia: nuova sfida per il Mondiale 2026

FIRENZE – Riparte da una cittadina turca, Konya, il ct Roberto Mancini, per un’amichevole che non avrebbe mai voluto giocare contro un’altra nazionale esclusa dal Mondiale. Ma non molla. Non lascia. Il ct resta al timone di questa Nazionale, che nel giro di 9 mesi è passata dal paradiso dell’Europeo vinto a Wembley contro l’Inghilterra all’inferno della sconfitta con la Macedonia del Nord, costata la qualificazione (per la seconda volta di fila) al Mondiale in Qatar. Dopo la partita amichevole con i turchi, che a suo modo segna una svolta per ricominciare a guardare in grande, Mancini parlerà con Gravina. E getterà le basi lunghe fino al m ondiale del 2026. Che fin d’ora vuole vincere. Corre troppo? Vedremo.

MANCINI – “Mi sento di restare perché sono ancora giovane, il mio obiettivo era vincere un Europeo e un Mondiale, per quest’ultimo dobbiamo rinviare un attimo e mi serve ancora tempo, ma posso divertirmi ancora molto e organizzare con i ragazzi qualcosa di importante” ha detto alla vigilia della trasferta in Turchia, tornando a parlare per la prima volta dalla maledetta notte del 24 marzo, quando di fronte all’invito a restare del presidente federale aveva risposto: “Il responsabile sono io, devo riflettere”. Ora la delusione sembra meno cocente, e il raggionamento deve essere che un comandante che si rispetti non abbandona la nave nel mezzo della tempesta, ma resta per farla ripartire e solcare altri mari, raggiungere altre mete: è la scelta che dopo giorni tormentati ha preso il commissario tecnico.

TAPIRO DI STRISCIA – Arrivando a sciogliersi in un sorriso quando ha aperto i cancelli di Coverciano per far entrare la troupe di ‘Striscia la notizia’ e ‘incassare’ il Tapiro gigante. “E’ più che meritato. Avevo fiducia, purtroppo le cose talvolta vanno male. Ma io non mollo – ha gonfiato il petto – Ci riproviamo per il prossimo Mondiale”. Mancini dunque resta e rilancia, determinato ad affrontare nuove sfide al timone della Nazionale, anche se l’eliminazione obbliga inevitabilmente a riflessioni e valutazioni sull’intero progetto. “Ho parlato con il presidente Gravina, siamo allineati su tutto e questo mi fa piacere. Dopo la partita di domani riparleremo e ragioneremo con calma su cosa c’è da migliorare per il futuro”.

NUOVO CICLO – Per formalizzare la scelta, servirà probabilmente un colloquio approfondito. L’idea di tre accademie per gli azzurri, di un dt per tutte le nazionali e di un maggior coordinamento con le giovanili sono sul tavolo. La delusione non è stata ancora metabolizzata (impossibile d’altronde) ma Mancini non sembra avere dubbi: incassa i riconoscimenti di chi ne ha apprezzato il lavoro, schiva i pochi inviti alle dimisisoni. Il progetto va avanti puntando a preservare quanto di buono fatto in questi anni e a intervenire dove serve per crescere e migliorare. ”Bisogna aprire un nuovo ciclo, inseriremo di sicuro più giovani già a giugno per gli impegni della Nations League e pensando all’Europeo fra due anni. Di ragazzi bravi ce ne sono, spero che abbiano sempre maggiore spazio nei loro club”.

BONUCCI – Il lavoro finora svolto non va però assolutamente dissolto e gli attestati di stima ricevuti in questi giorni da Gravina e dalla gente hanno consolidato le sue convinzioni come l’intesa creata con i giocatori ed evidenziata da Leonardo Bonucci seduto accanto: “Quel che ha saputo costruire Mancini in questi anni non si era mai visto a Coverciano, chi ne è stato partecipato ha solo voglia di proseguire questo percorso. Non so cosa farà Chiellini ma io voglio continuare per essere da esempio a tanti giovani”. Affetto e stima che non potevano lasciare indifferente il ct: ”Mi hanno fatto piacere perché non sempre nel calcio c’è riconoscenza. E non è facile prendere certe decisioni subito dopo una delusione così grande. D’altra parte – ha ricordato – questo gruppo ha fatto un percorso straordinario, tre anni senza sconfitte cercando di giocare un calcio diverso: avrebbe meritato di andare al Mondiale e sarebbe bastato qualche innesto per provare a vincerlo”.

RIFORME – Quanto alle riforme strutturali per cambiare e migliorare il nostro calcio quelle, ha spiegato, spettano alla Federazione.” A noi tecnici spetta analizzare cosa è successo e gli errori commessi – ha aggiunto il ct – Davanti a certe sconfitte bisogna cercare di capire perché, anche se nel calcio spesso le cose capitano perché così dovevano essere. Ci sono Nazionali importanti che non vincono nulla da 70-80 anni, noi siamo più avanti…”.

RIMPIANTI – E i rimpianti affiorano di continuo: “Potevamo conquistare il girone di qualificazione con 2 punti se non 4 di vantaggio sulla Svizzera. A Basilea già vincere 2-0 sarebbe stato stretto, il fatto è che da settembre a oggi ci è girato tutto storto. La squadra è mancata in precisione e non ha saputo cogliere certe occasioni ma non si può dire che non abbia giocato. Comunque – ha allargato le braccia Mancini – ormai è andata, è inutile cercare scuse, bisogna analizzare gli errori e capire dove migliorare. Certo dispiace perché si era creato un gruppo speciale, perfetto per arrivare il successo”. Anche per questo, soprattutto per questo Mancini non lascia e rilancia.

Le probabili formazioni

TURCHIA (3-4-2-1): Cakir; Kabak, Demiral, Soyuncu; Celik, Kokcu, Calhanoglu, Kutlu; Under, Akturkoglu; Burak Yilmaz. All. Kuntz
ITALIA (4-3-3): Donnarumma; De Sciglio, Acerbi, Chiellini, Biraghi; Tonali, Cristante, Pessina; Zaniolo, Scamacca, Raspadori. All. Mancini

Arbitro:Jorgji (Albania)
Diretta tv Raiuno ore 20.45


Sandro Bennucci

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