Governo prepara armi per l’Ucraina, ma deve affrontare la battaglia tutta interna sul fisco

Mario Draghi. appena superato l’attacco del virus e liberato dall’isolamento, è tornato nella mischia romana, europea e mondiale ed è atteso da appuntamenti cruciali e decisivi per il suo governo. Prima di andare a baciare la pantofola di Biden, ricevendone preziose indicazioni sul come comportarsi in materia economica e per gli aiuti all’Ucraina, il premier si è trovato subito davanti la mina del nuovo decreto sull’invio di armi all’Ucraina. Sarebbe accettabile dalla sua maggioranza un invio analogo a quello precedente, ma adesso sembra che il ministro Guerini e la Difesa stiano alzando il tiro e preparino anche l’invio di armi pesanti, che, agli occhi di Putin, potrebbero significare che l’Italia è entrata in guerra con la Russia. Infatti da Mosca già arrivano segnali di un blocco delle forniture di gas anche all’Italia, considerato paese ostile. Mentre Conte e il M5S, all’interno della maggioranza, fanno fuoco di sbarramento contro l’escalation del governo. In attesa di vedere come finirà questa contesa, si riapre anche il fronte del fisco.
La delega fiscale infatti torna in calendario alla Camera. L’appuntamento è per lunedì 9 maggio. A due settimane dall’incontro fra il premier Mario Draghi e il centrodestra di governo non sembra sbloccarsi lo stallo della ricerca di un compromesso su catasto e sistema duale. Cerca di unirsi il centrodestra: “Bene l’avanzamento di questa trattativa sulle modifiche che abbiamo chiesto alla proposta di riforma del catasto – ha detto Berlusconi alla riunione del centrodestra, in collegamento da Arcore -. Apprezziamo che il governo abbia preso atto della nostra posizione, che è in assoluta coerenza con quanto abbiamo sostenuto e realizzato come centrodestra negli ultimi 25 anni, e il risultato finale non potrà né dovrà in nessun modo prevedere alcun aumento delle tasse sulla casa”. Mentre Salvini, oltre a ribadire la contrarietà della Lega alla riforma del catasto, se comporterà aumenti di tasse sulla casa. sembra intenzionato a ribadire la richiesta di avvio del federalismo fiscale.
Dall’altro lato non solo le sinistre estreme, ma anche Enrico Letta e una parte del Pd sembrano voler seguire Landini proponendo l’istituzione di una patrimoniale, che servirebbe anche per sostenere le spese sanitarie e militari, come noto in costante aumento.
Un quadro preoccupante per Draghi, che sembra stanco di tutti i problemi posti dalle varie forze della sua variegata maggioranza, difficili da contenere e da risolvere. Tanto che molti hanno già avanzato la prospettiva, negata dal premier, che Draghi dopo l’estate abbandoni la scialuppa governativa per approdare alla poltrona di segretario generale della Nato. E chissà che nel testa a testa con Biden non salti fuori anche questo discorso, visto che l’appoggio del presidente Usa potrebbe essere decisivo. Ma nel frattempo quello che un tempo era definito SuperMario, tornato presto fra i comuni mortali, dovrà affrontare molti ostacoli interni e internazionali, non facilmente superabili.
