Bonus 200 euro in busta paga: sindacati chiedono di più, industriali contrari all’una tantum

ROMA – Quello che il presidente Draghi ha presentato in conferenza stampa come un generoso contributo del governo per alleviare le sofferenze di lavoratori e pensionati attraverso la concessione di 200 euro una tantum per diminuire il peso delle bollette è stato subito contestato da sindacati e industriali.

Parte subito all’attacco Maurizio Landini: “Duecento euro sono meglio di nulla ma non risolvono il problema”. Lo dice il leader della Cgil parlando a una tavola rotonda nella quale ha ribadito la necessità di affrontare la questione della precarietà. “Non è accettabile – ha detto – che il lavoro dipendente e le pensioni siano tassati di più delle rendite finanziarie. E’ una tassa sul lavoro vero. Devo modificare il sistema del prelievo fiscale. Ci sono troppe differenze. Non sta in piedi che ci siano queste differenze tra dipendenti e manager. Il mio problema non è che prendono troppo i grandi manager ma che prendono troppo poco i lavoratori dipendenti”.

Del nuovo decreto del governo “non ci convince la parte relativa al fatto che si affrontano i temi più importanti con i bonus e le una tantum. Noi abbiamo proposto degli interventi strutturali perché riteniamo che sia il momento per intervenire in questo modo sui gap decennali del Paese”. Così Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, prima dell’assemblea di Federalimentare in corso alla 21/ma edizione di Cibus, rispondendo a una domanda sul decreto aiuti del governo. “C’è comunque una parte che ci convince – aggiunge – che è il tentativo di sburocratizzare le pratiche legate alla realizzazione dei nuovi impianti di rinnovabili”.