Pistoia: torturò e uccise la cagnolina dell’ex fidanzata. Condannato a 18 mesi (pena sospesa)

PISTOIA – Era accusato di aver fatto fare una fine orribile alla cagnolina dell’ex fidanzata: torturata e uccisa. Il tribunale di Pistoia, oggi 9 giugno 2022, ha condannato Gaetano Foco a 18 mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena.
L’uomo si era accanito sul piccolo cane Pincher, di nome Pilù, le cui sevizie furono anche filmate e il video postato poi sui social. La sentenza emessa oggi dal tribunale di Pistoia. I fatti risalgono al maggio 2015 a Pescia. Al processo si era costituita parte civile l’associazione Animalisti italiani che in concomitanza dell’udienza odierna ha nuovamente manifestato davanti al tribunale di Pistoia.
“Chiediamo giustizia per Pilù” ha spiegato Walter Caporale, presidente dell’associazione, augurandosi per l’imputato “il massimo della pena, che in Italia purtroppo è soltanto di 18 mesi con la condizionale e di sei mesi di servizio civile, e stiamo lavorando con questo Parlamento affiché la nuova legge sui maltrattamenti preveda anche il carcere, come avviene in America e in altri paesi europei, per chi maltratta, tortura o uccide animali”.
Al processo si era costituita parte civile anche l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che in una nota spiega che la cagnolina sarebbe appartenura all’ex fidanzata dell’imputato, condannato anche al risarcimento da liquidarsi in sede civile oltre che alla rifusione delle spese processuali. Sempre Oipa spiega che i fatti risalgono a maggio 2015 “ma la denuncia arrivò oltre un anno dopo, nell’ottobre del 2016, quando Foco pubblicò un video che spiegava come mai improvvisamente la cagnolina, al rientro della ragazza, fosse in fin di vita per morire di lì a poco”.
“È sempre più urgente una riforma del Codice penale che introduca un inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide animali – commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto -. Gli animali devono essere considerati esseri viventi suscettibili di tutela diretta e non più indiretta solo perché oggetto del sentimento di pietà nutrito dagli esseri umani verso di loro. Purtroppo ancora non hanno una copertura legislativa diretta non essendo loro riconosciuta soggettività giuridica”.
