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Ue: alla Camera passa con 410 voti la risoluzione di maggioranza. L’intervento di Draghi

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA – Niente scossoni: via libera, a Montecitorio, alla risoluzione di maggioranza sulle comuicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno. Nessun veto nella fornitura di armi all’Ucraina da parte dell’Italia. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 410 voti a favore, 29 contrari e 34 astenuti (Fdi).

Draghi: “Le sanzioni sono efficaci? io ripeto quello che tutte le organizzazioni internazionali mi dicono, ho la sensazione e tutti i dati” vanno in questa direzione, “che diventino ancora più efficaci questa estate e tutti i segnali che arrivano dalla Russia danno l’evidenza che questo sta succedendo”.

Nelle comunicazioni alla Camera, prima del Consiglio Europeo, Draghi ha ripercorso in sostanza il discorso fatto ieri pomeriggio al Senato. “Il Consiglio europeo del 23 e 24 giugno affronterà i seguenti temi: gli sviluppi della guerra in Ucraina e il sostegno europeo a Kiev; le ricadute umanitarie, alimentari, energetiche e securitarie del conflitto; gli aiuti a famiglie e imprese colpite dalla crisi; le prospettive di allargamento dell’Ue; i seguiti della Conferenza sul futuro dell’Europa”, ha detto Draghi.

“Ci avviciniamo al quarto mese dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio. Mosca continua ad aggredire militarmente città ucraine nel tentativo di espandere il controllo sul territorio e rafforzare la propria posizione – ha aggiunto -. I combattimenti a Severodoneck, nella regione di Luhansk, sono particolarmente feroci. Il bombardamento russo di Kharkiv, la seconda città più popolosa dell’Ucraina, aggrava il già terribile bilancio di morti e feriti. Al 20 giugno sono 4.569 civili morti, 5.691 quelli feriti secondo le nazioni unite. Ma il numero è certamente molto più alto”.

“Continuano a emergere nuove atrocità commesse ai danni dei civili da parte dell’esercito russo. Le responsabilità saranno accertate e i crimini di guerra saranno puniti. Anche il numero delle persone in fuga dal conflitto continua ad aumentare. Soltanto in Italia sono oltre 135 mila i cittadini ucraini arrivati dall’inizio dell’invasione”, ha proseguito il premier.


Sandro Bennucci

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