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Estate 2022: stangata per le vacanze in albergo. Firenze e Versilia stellari. Prenotano gli stranieri. Italiani in tenda o a casa

Massa
Il mare carissimo dell’estate 2022 (ANSA/EMANUELE VALERI)

Sembra d’essere tornati indietro di una sessantina d’anni, quando il villeggiante che andava in albergo era un tipo benestante e privilegiato. I prezzi per le camere d’albergo, in tutt’Italia ma in particolare in toscana, sono addirittura triplicati. Per un quattro stelle in Versilia, nei week end di luglio e delle prime due settimane d’agosto, si arriva a chiedere 600-700 euro a notte. Chi ci può andare? Arabi, qualche russo (o ucraino ricco) ancora in circolazione e gli americani favoriti dalla quasi parità euro-dollaro. Gli italiani – strangolati dall’inflazione, dal caro gas, dal caro petrolio, dal caro bolletta della luce – possono solo sognare una vacanza decente. L’alternativa? Stare a casa e risparmiare in attesa della tempesta di nuovi rincari prevista in autunno, o cercare un posto in tenda, per chi non ha, o non trova, una roulotte o un camper.

B&B – Esagerazioni? Provate ad andare sui principali siti di prenotazioni e vedrete. Alberghi sulla costa che si potevano frequentare, prima della pandemia, con 150 massimo 200 euro, ora chiedono da 400 euro in su. Non si parla, ovviamente, di extralusso. E le inchieste di organizzazioni specializzate arrivano alle stesse conclusioni. Gli aumenti più consistenti si registrano per le città d’arte: dove alloggiare in un B&B costa il 59% in più rispetto a due anni fa. E in hotel la spesa è molto più salata: dal 49% al 65% in più rispetto al 2020. Illuminanti i dati diffusi da Altroconsumo, che ha analizzato i costi in sei località turistiche – Polignano a mare, Cervia, Ortisei, Selvino, Firenze e Napoli – includendo non solo città d’arte ma, come visto, anche mare e montagna. È quest’ultima la meta più conveniente, con i prezzi che crescono meno: 5% per gli hotel e 25% per i B&B, mentre al mare gli hotel sono aumentati del 12% mentre i B&B del 31%.

HOTEL – In media – calcola Altroconsumo – i costi per i soggiorni degli alberghi sono aumentati meno rispetto a quelli nei B&B: 22% contro 38%. Infatti, l’aumento più consistente dei prezzi dei B&B rispetto agli hotel è una tendenza che si registra in tutte le località prese in esame e che raggiunge livelli molto alti per le città d’arte, dove invece i B&B risultavano particolarmente convenienti due anni fa. La spiegazione più probabile, secondo l’analisi, è che la pandemia abbia inciso in modo particolarmente rilevante su questo tipo di alloggi considerando che si tratta di strutture che hanno solitamente un numero di camere inferiore a quello di un albergo, che non possono somministrare altri pasti oltre alla colazione e che spesso sono gestiti in un contesto familiare. I B&B restano le comunque – precisa Altroconsumo – le strutture con i prezzi più bassi, con 94 euro a notte contro i 115 per una stanza di hotel.

FIRENZE – Se ci si allontana dalla costa e si va verso la montagna, si nota il minore rincaro dei pernottamenti: le stesse due persone che nel 2020 pagavano una notte in albergo 195 euro, due anni dopo la pagano 233 (+19%); allo stesso modo il B&B passa da 118 euro a 150 euro (+27%). Arrivando invece a Firenze, si passa da cifre quasi raddoppiate per i B&B e a prezzi stellari per gli alberghi. Richieste da 400-500 euro per una notte sono ormai consolidate, soprattutto in zona centro storico. Gli albergatori allargano le braccia: “C’è una richiesta incredibile da gente che può spendere. Quando la richiesta supera l’offerta ci si adegua”. L’obiezione? Gli aiuti concessi dallo Stato alle imprese turistiche durante la pandemia sono stati a spese dei contribuenti italiani, in particolari lavoratori a reddito fisso e pensionati. Che ora dovranno svenarsi per una vacanza accettabile. O rassegnarsi a restare a casa.


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Sandro Bennucci

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