Dl Aiuti: sì della Camera. M5S non vota. Berlusconi: “Basta ricatti. Subito verifica”. Marcucci: “Scelta grave”
ROMA – Il Movimento 5 Stelle (o almeno quel che resta degli eleti del 2018 dopo scissione dimaiana e uscite) ha deciso di non votare il Dl Aiuti proposto dal governo Draghi. Via libera comunque dell’Aula della Camera al dl. Il testo, approvato a Montecitorio, con 266 voti a favore e 47 contrari, passa al Senato, dove dovrà essere approvarlo, pena la decadenza, entro questa settimana. I deputati M5S non hanno partecipato alla votazione finale. Con una eccezione: il deputato Francesco Berti è rimasto al suo posto e ha votato a favore. Il punto interrogativo è al Senato: il M5S potrebbe volere lo strappo. Dragfhi e gli altri partiti potrebbero andare avanti ugualmente. Difficile, però, a quel punto, per il Pd, andare al voto insieme ai grillini.
Silvio Berlusconi è infuriato. Dice: “Chiediamo al presidente Mario Draghi di sottrarsi a questa logica politicamente ricattatoria e di prendere atto della situazione che si è creata. Così come siamo stati responsabili nel far nascere il governo Draghi, altrettanto lo saremo nell’ultimo scorcio di legislatura. Ecco perché chiediamo che ci sia una verifica della maggioranza al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani”.
Anche il Pd tuona contro il M5S. Andrea Marcucci afferma: “La scelta politica del M5s è grave. Indebolire o mettere a rischio il governo in queste settimane è da scellerati. Considerazione che vale per Conte ma anche per Salvini e per chiunque altro metta in discussione l’esecutivo Draghi”.
