Crisi energetica: gonfia le casse dell’Erario, da gennaio a maggio 2022 entrate aumentate quasi del 10%
ROMA – Franco e Draghi pilotano la politica fiscale italiana e traggono per l’erario il massimo profitto dalla crisi energetica. Lo certifica proprio il Mef, secondo il quale le entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-maggio 2022 sono aumentate di 25.389 milioni di euro (+9,5%) rispetto all’analogo periodo del 2021. Il dato tiene conto della variazione positiva delle entrate tributarie dell’11,3% (+19.410 milioni di euro) e della crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive del 6,1% (+5.979 milioni di euro).
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra una crescita del gettito delle imposte contabilizzate al bilancio dello Stato (+18.562 milioni di euro, +10,9%); le variazioni risultano positive anche per gli incassi da attività di accertamento e controllo (+2.090 milioni di euro, +70,8%) mentre si registra una lieve flessione per il gettito relativo alle entrate degli enti territoriali (-132 milioni di euro, -1,1%).
“Anche le entrate contributive evidenziano un aumento da ricondursi principalmente alla crescita delle entrate contributive del settore privato per effetto dell’andamento positivo del quadro congiunturale e del mercato del lavoro registrato nei primi mesi del 2022”, commenta il ministero.