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Rogo di Massarosa: ecco le foto delle foreste bruciate e degli animali salvati. La Procura indaga sugli inneschi

Il panorama desolante delle colline di Massarosa dopo il rogo devastante

FIRENZE – Sono andarti in fumo 800 ettari di bosco a Massarosa, in provincia di Lucca. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio doloso, ma finora non sarebbero state trovate tracce concrete di inneschi. In ogni caso le indagini vanno avanti. Firenze Post pubblica la foto, che fa male, dove si vede la devastazione lasciata dalle fiamme. E anche le foto di alcuni animali salvati, ma assai impauriti.

Capra salvata a Massarosa (Foto social di Giani)

Eugenio Giani, presidente della Regione, sui social ha scritto: “Queste immagini delle foreste di Massarosa in cenere sono strazianti. Purtroppo l’estate si preannuncia rovente per il rischio incendi al quale si aggiunge anche la follia dell’uomo: sono stati trovati inneschi e la Procura di Lucca ha aperto un fascicolo per incendio boschivo doloso”.

Cane salvato a Massarosa (Foto di Giani sui social)

E ancora: “Pertanto è fondamentale la massima prudenza e attenzione di ciascuno di noi, sono vietati tutti gli abbruciamenti vegetali e accensioni di fuochi fuori da aree attrezzate. Appena avvistiamo un incendio chiamiamo il numero verde regionale 800 425 425.La Toscana è la regione più boschiva d’Italia e continueremo sempre nelle opere di prevenzione, salvaguardiamo questo patrimonio naturale insieme!”

Gatto portato in salvo a Massarosa (Foto di Giani sui social)

“Allo stato attuale non è stato trovato alcun innesco per l’incendio di Massarosa (Lucca) anche se ci sono state diverse segnalazioni tutte da verificare”. Così il procuratore di Lucca Domenico Manzione. “Abbiamo aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per incendio boschivo – aggiunge -. L’articolo 423 bis prevede, in due commi diversi, l’ipotesi colposa e quella dolosa. Il compito degli investigatori e quello di verificare o escludere quella dolosa, ma al momento non c’è alcun dato oggettivo”. Manzione sottolinea che “le segnalazioni provenienti dal passante, dal ciclista da chi ritira la spazzatura, processualmente non bastano. Aver visto una persona con aria sospetta a una certa ora più o meno coincidente con quella in ci si è verificato l’incendio non dice molto. Abbiamo bisogno di dati oggettivi”.


Sandro Bennucci

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