Governo, sondaggi: secondo la maggioranza (54.6%) degli italiani Draghi doveva lasciare, e un suo partito non avrebbe successo (70% di no)
ROMA – Secondo i più recenti sondaggi di Termometro Politico, un sito specializzato, effettuati dopo la crisi di governo e lo scioglimento delle Camere, il consenso di cui secondo molti, in particolare i principali mass media, Draghi avrebbe goduto fra la popolazione non sarebbe poi stato così elevato. E neppure un eventuale partito fondato dal premier, come fece a suo tempo Monti con la fallimentare esperienza di Scelta Civica, riscuoterebbe molti consensi. Riportiamo qui di seguito i risultati dei due sondaggi, del 21 e 22 luglio. I numeri parlano da soli.
Per il 54,6% dei 3.900 cittadini intervistati, infatti, Draghi doveva lasciare il suo ruolo di premier: per il 41, 5% perché stava governando male ed era giusto che se ne andasse, mentre per il 13,1% visti gli ostacoli posti dal quadro politico. Ma in compenso il 31,2% voleva che proseguisse perché “stava facendo un buon lavoro” mentre il 12,5% era favorevole nonostante la poca fiducia nutrita nei suoi confronti.
E se alle elezioni del 25 settembre nella scheda elettorale gli italiani trovassero una lista Draghi? Sette italiani su dieci affermano che non la voterebbero. I consensi di un’ipotetica lista dell’ex vertice della Bce si attestano al 25,7% degli intervistati.
Per quanto riguarda le intenzioni di voto, questo (vedi tabella dopra) il quadro che viene fuori dal sondaggio di Termometro Politico: Fratelli d’Italia e Partito democratico aumentano i consensi salendo rispettivamente al 23,7% e al 22,7%. In calo la Lega (che scende al 15,4%), il M5S all’11,9% e Forza Italia al 7,6%. Stabile al 4,3% Azione/+Europa, Italia Viva (2,5%) raggiunge i Verdi/Sinistra Italiana e supera Italexit (2,4%).
