Immigrazione e accoglienza: sarà un tema centrale della campagna elettorale. I numeri del Ministero dell’interno
Nella discussione in atto sul dl semplificazioni uno dei temi su cui si è infiammata la discussione è stata la sanatoria per i migranti. Un’avvisaglia di quello che avverrà nella prossima campagna elettorale, da un lato le forze di sinistra, dall’altro Lega e FdI. Diamo la parola ai freddi numeri ufficiali, che non sono soggetti a manipolazioni di parte. Gli ultimi dati del ministero dell’Interno, che arrivano fino a due giorni fa, parlano chiaro. Nei primi 7 mesi di quest’anno, sono arrivati in Italia già 36.773 migranti.
Nello stesso periodo, erano 27.474 un anno fa, mentre nel 2020, anche per l’emergenza pandemia, fino a luglio sbarcarono nel nostro Paese solo 11.965 immigrati. In 2 anni, dunque, i numeri si sono triplicati.
Indicativi i dati di questo mese, riportati dal cruscotto immigrazione del ministero. che ci indicano punte di 1.561 sbarchi domenica scorsa. Il mese di luglio ha il record di sbarchi del 2022: 9.140, seguito da maggio con 8.720 arrivi. A marzo, l’arrivo più basso di migranti 1.358.
Le statistiche dei primi sette mesi di quest’anno parlano di arrivi in maggioranza di tunisini (6.731 migranti), poi egiziani (6.059), cittadini del Bangladesh (5.893) e afghani (3.292), per proseguire con i siriani (2.111) e via via altre nazionalità.
Pochi giorni prima della crisi di governo, perfino il premier Mario Draghi aveva espresso il suo pensiero sull’incremento degli sbarchi di migranti. E aveva lanciato un allarme nella conferenza stampa ad Ankara, dopo l’incontro con il presidente turco Erdogan: «Noi abbiamo limiti e ora ci siamo arrivati. Non possiamo avere un atteggiamento di apertura senza limiti». Draghi confermava la necessità che il tema immigrazione fosse affrontato dall’Unione europea e non dai singoli Stati.
Che siano necessarie politiche comunitarie lo confermano i dati, raccolti ad aprile di quest’anno, sulle richieste d’asilo presentate nell’Unione europea. Sono state 54.145, con un aumento del 66 per cento rispetto all’aprile dell’anno scorso. Germania, Francia, Spagna, Italia, Austria e Olanda i Paesi che, insieme, raggiungono il 76 per cento delle richieste d’asilo.
Gli attacchi al ministro Lamorgese e al governo si moltiplicheranno, siamo certi, così come le Ong intensificheranno i loro “salvataggi” di clandestini, traghettandoli esclusivamente sulle coste del nostro Sud. Nell’assenza completa di qualsiasi intervento della Ue, nonostante le richieste che gli ultimi governi, da Renzi a Draghi, hanno rivolto ai nostri partner. Che gradiscono, eccome, che siano solo Italia, Malta, Spagna e Grecia ad accollarsi il peso dell’accoglienza dei clandestini.
Una prospettiva non certo incoraggiante che ci fa prevedere con quasi assoluta certezza che l’immigrazione sarà uno dei temi centrali della campagna elettorale. Meloni e Salvini già affilano le armi, mentre Letta, le forze di sinistra (e probabilmente la Chiesa) preparano la controffensiva.