Ucraina: 170 giorni di guerra. I rischi per la centrale di Zaporizhzhia

KIEV – Siamo giunti al 170° giorno di guerra in Ucraina. Russi e ucraini si accusano a vicenda di causare rischi alla centrale nucleare più grande d’Europa. Il governatore di Zaporizhzhia ha chiesto la smilitarizzazione della centrale e che gli organismi internazionali si adoperino per farla rispettare. I residenti sono in fuga da Enerhodar, la cittadina ucraina vicina alla centrale di Zaporizhzhia: si sono verificate lunghe code di automobili in uscita dalla città, per andare il più lontano possibile.
La centrale nucleare di Zaporizhzhia opera con il rischio di violazione delle norme di sicurezza antincendio e antiradiazioni”: lo ha ribadito su Telegram l’agenzia atomica ucraina Energoatom. “Dalle 8:00 del 14 agosto, la centrale nucleare di Zaporizhzhia opera con il rischio di violare gli standard di sicurezza contro le radiazioni e gli incendi”, si legge nel rapporto. “Permangono rischi di fuoriuscita di idrogeno e dispersione di sostanze radioattive e anche il rischio di incendio è elevato. Inoltre, tre sensori di monitoraggio delle radiazioni attorno al sito dell’impianto di stoccaggio sono stati danneggiati”.
Il messaggio della notte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Gli occupanti stanno cercando di intimidire la gente in modo cinico, utilizzando la centrale nucleare di Zaporizhzhia. In realtà, si coprono con la centrale per sparare a Nikopol e Marganets. Organizzano continue provocazioni con il bombardamento del territorio della centrale nucleare e cercano di guidare le loro forze in questa direzione, per ricattare ancora di più il nostro Stato e l’intero mondo libero”.
Mentgre la Russia accusa proprio Kiev di ostacolare l’intervento dell’Aiea.
