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Crisi energetica Ue: Germania difende fondo 200 miliardi di aiuti e affossa proposta “Sure” comunitario

BRUXELLES – La Germania tenta di uscire dall’angolo delle accuse rivolte dalla stessa Ue e dagli altri partners europei per il piano da 200 miliardi di aiuti alle imprese tedesche. Ma La replica non convince, anzi rafforza la convinzione che i tedeschi continuino a fare i loro interessi, come ai tempi della Merkel.

Il ministro tedesco delle Finanze, Christian Lindner, rispondendo ai giornalisti al suo arrivo all’Ecofin ha affermato: “C’è un malinteso sul maxi piano da 200 miliardi di euro annunciato giovedì scorso dal governo tedesco, che mira ad assicurarsi l’approvvigionamento di gas a qualunque prezzo, compensando e sostenendo la propria economia nazionale, e che è stato fortemente criticato per l’assenza di coordinamento con gli altri Stati membri e per il rischio che spinga ancora più in alto i prezzi. Ho avuto l’opportunità ieri di spiegare alla Commissione ai miei colleghi il nostro pacchetto protettivo. C’è stato un
malinteso: le nostre misure sono mirate e temporanee, perché riguardano il 2022, 2023 e 2024. Dobbiamo sforzarci insieme di rafforzare i nostri acquisti comuni sul mercato internazionale del gas, e cambiare l’ordinamento del mercato elettrico. Ma il nostro pacchetto – ha puntualizzato Lindner – non è
sproporzionato: è proporzionato, perché, ha concluso, in effetti tiene conto delle dimensioni e della vulnerabilità dell’economia tedesca. Confermando ancora una volta che la Germania fa gli affari suoi.

Tesi ribadita da un’altra dichiarazione dello stesso ministro in merito alla proposta di un Sure energetico europeo avanzata da Gentiloni e auspicata perfino da Nardella. “”Dobbiamo fare progressi nell’acquisto
congiunto di gas, dobbiamo cambiare il design del mercato, ma gli strumenti che sono stati utilizzati durante la pandemia di Covid non possono essere replicati uno a uno, in uno scenario di shock dal lato
dell’offerta e inflazionistico”.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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