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Copasir: Guerini annuncia quinto decreto invio armi Ucraina. La reazione di Conte e del M5S

. ANSA

ROMA – Proprio nel giorno in cui ad Assisi si parla di pace, nella riunione del Copasir il ministro Guerini annuncia il quinto invio di armi all’Ucraina. “Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica nella seduta odierna ha svolto l’audizione del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Nel corso
dell’audizione il ministro ha aggiornato il Comitato in merito al conflitto in corso tra Russia e Ucraina rispetto anche alle sue molteplici recenti implicazioni nello scenario geopolitico”.

Lo ha detto il senatore Adolfo Urso, presidente del Copasir. “Nel corso dell’audizione – ha aggiunto – si sono inoltre condivisi in modo esaustivo i contenuti del quinto Decreto interministeriale che autorizzerà la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle Autorità governative dell’Ucraina, riscontrando l’aderenza del decreto medesimo alle indicazioni e agli indirizzi dettati dal Parlamento”.
Il Comitato ha inoltre esaminato “uno schema di decreto relativo all’impiego del personale delle forse speciali della Difesa all’estero, esprimendo all’unanimità parere favorevole su proposta avanzata dal relatore on. Maurizio Cattoi; uno schema di regolamento relativo all’impiego all’estero del personale
dell’AISE, esprimendo all’unanimità parere favorevole su proposta avanzata dalla relatrice on. Federica Dieni; uno schema di decreto recante misure di intelligence di contrasto in ambito cibernetico, esprimendo all’unanimità una valutazione favorevole su proposta del relatore senatore Paolo Arrigoni”.

L’annuncio scatena subito la reazione di Conte: “Nel giorno in cui il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha illustrato i contenuti del quinto decreto interministeriale per la fornitura di armi all’Ucraina,
Giuseppe Conte, leader M5s, unisce la sua voce a quanti stanno pensando ad una mobilitazione nazionale per la pace ed esprime l’auspicio che cittadini che vivono con preoccupazione l’escalation militare in corso possano ritrovarsi a manifestare per invocare una svolta negoziale che ponga fine al conflitto”.
A giudizio dell’ex presidente del Consiglio “l’ossessione di una ipotetica vittoria militare sulla Russia, che nel frattempo continua nella sua efferata e ingiustificabile politica di aggressione, non vale il rischio di un’escalation anche con ricorso all’utilizzo di armi nucleari e non convenzionali e di affrontare una severa depressione economica da cui sarà difficile uscire”. Secondo l’ex premier, che auspica una manifestazione
“senza bandiere”, l’iniziativa non indebolirebbe la posizione internazionale dell’Italia: “Al contrario, rafforzerebbe il protagonismo dell’Italia sulla strada della diplomazia, coinvolgendo gli altri partner Ue e uscendo da questa situazione in cui l’Europa risulta ‘non pervenuta’, in quanto totalmente appiattita su una strategia anglo-americana”.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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