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Votazioni presidenze Parlamento: nulla di fatto alla Camera, Forza Italia non vota al Senato

Montecitorio ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA – Vanno a vuoto le prime votazioni per i presidenti di Camera e Senato, segno che ancora esistono contrasti nel centrodestra. Fumata nera nell’Aula della Camera nella prima votazione per l’elezione del presidente. Nessuno ha raggiunto il quorum richiesto di 267 voti, i 2/3 dei componenti dell’Assemblea, per far scattare l’elezione. Servirà una nuova votazione, già prevista alle 14. La seconda sarà convocata alle 14 e la terza alle 17.

Berlusconi ordina ai suoi di non votare al senato, alla prima chiama. tiene banco ancora la questione Ronzulli. Anche se Fratelli d’Italia fa sapere che “su La Russa c’è una maggioranza”. Così Francesco Lollobrigida all’entrata della Camera dei deputati, prima della seduta inaugurale.

C’è stato un altro incontro, a quanto si apprende, fra la leader di FdI Giorgia Meloni e quello di Forza Italia Silvio Berlusconi, alla Camera. L’incontro, dopo la fragile intesa abbozzata nella notte, serve a definire l’accordo sulla presidenza della Camera, che dovrebbe andare al leghista Molinari, e quella del Senato, che invece si chiuderebbe su Ignazio La Russa di Fdi. Da definire di conseguenza altre caselle per il governo, con il nodo del ruolo di primo piano che ancora Berlusconi continua a chiedere per Licia Ronzulli.

Alla seconda chiama per l’elezione del presidente del Senato Silvio Berlusconi però ha votato e così faranno i senatori di Forza Italia, che invece non avevano risposto alla prima. La decisione iniziale di non ritirare la scheda, poi i colloqui con Salvini e con esponenti di FdI, tra cui La Russa: il presidente di Forza Italia prima manda un segnale di irritazione riguardo le trattative sul governo (sostiene la fedelissima Ronzulli), poi in una riunione con i suoi avrebbe rimarcato, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari azzurre, che il metodo utilizzato per la composizione dell’esecutivo è sbagliato, non si possono mettere veti, bisogna portare tutti i partiti nel governo con il giusto peso. L’ex premier ha poi votato in Aula, riscuotendo gli applausi di FdI.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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