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Cdm: ok a decreto su Covid, carcere ostativo e rave. Restano le mascherine negli ospedali. Meloni: “Lotta alla mafia”

Giorgia Meloni in conferenza stampa (Foto Palazzo Chigi)

ROMA – Approvato dal governo il decreto unico sulle misure per il Covid, i rave party e il carcere ostativo. Tra le misure decise dal Consiglio dei ministri, anche il rinvio al 30 dicembre dell’attuazione della riforma Cartabia. E’ stata inoltre approvata la nomina dei 31 sottosegretari e degli 8 viceministri . Stop a partire da domani primo novembre all’obbligo vaccinale anti Covid per medici e professioni sanitarie. Resta, invece, l’obbligo di mascherina negli ospedali e nelle Rsa.

MELONI – In conferenza stampa della premier Giorgia Meloni insieme ai ministri Piantedosi, Nordio e Schillaci. Tra applausi e sorrisi la premier Giorgia Meloni è entrata nel portone di Largo Chigi dove si svolgerà la conferenza stampa del Cdm. In completo blu, Meloni ha lasciato la sede del governo a piedi attraversando i pochi metri verso il Coro, tra lo stupore della gente. “Stamattina – he detto Giorgia Meloni – abbiamo proceduto ad approvare un primo decreto che secondo me è molto importante. Avevamo promesso che saremmo stati veloci e veloci siamo”.

RAVE PARTY – Reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10.000 euro e si procede d’ufficio “se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica”. E’ quanto si legge nel decreto legge nella parte che riguarda il contrasto ai rave party. In caso di condanna, “è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione”.

GIUSTIZIA – “Nel decreto – ha spiegato la Meloni – è inserita anche un’altra norma che riguarda il tema della giustizia, nello specifico la riforma Cartabia. Il prossimo due novembre sarebbe entrata in vigore la riforma Cartabia per la parte che riguarda il processo penale. Però nei giorni scorsi il nostro ministro della giustizia è stato raggiunto da una lettera a firma di tutti i procuratori d’italia che denunciava il rischio di “problemi significativi” perché “la norma prevede molti adempimenti, ma i nostri uffici giudiziari non sono pronti. Insomma, si rischiava una paralisi del sistema giudiziario. E si rischiava anche che una serie di detenuti uscisse dal carcere. Sarebbe stato un segnale diametralmente opposto a quello che questo governo vuole dare, cioè che in Italia non c’è certezza della pena”.

ERGASTOLO OSTATIVO – “Sono molto contenta – ha spiegato Meloni – che il primo provvedimento di questo governo veda un provvedimento che va in una certa direzione: una materia che ci sta particolarmente a cuore, il carcere ostativo, per cui i benefici carcerari possono essere concessi ai colpevoli di mafia solo nella misura in cui collaborino con le forze dell’ordine. Il Consiglio dei ministri ha dato il disco verde alla norma approvata all’unanimità dalla Camera e che poi non è diventata legge: abbiamo scelto di inserire in un decreto la norma cosi’ come e’ stata esattamente approvata dal Parlamento. Nel dl viene inserita un’altra norma, che rinvia al 30 dicembre la norma, che sarebbe entrata in vigore il prossimo 2 novembre, prevista dalla riforma Cartabia. Ma è giunta una segnalazione, da tutti i procuratori generali, che indicava la possibilità che si creasse una paralisi del nostro sistema giudiziario”.

COVID – Sarà anticipata dal 31 dicembre 2022 al 1° novembre 2022 la scadenza dell’obbligo vaccinale per chi esercita la professione sanitaria. L’articolo 6 anticipa dunque la scadenza dell’obbligo per il personale esercente le professioni sanitarie, per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie nonché per il personale delle strutture di cui all’articolo 8-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 ovverosia le strutture che effettuano attività sanitarie e sociosanitarie, allo stato fissata al 31 dicembre 2022. Inoltre, con specifico riguardo alla categoria degli esercenti le professioni sanitarie, la vigente misura della sospensione dall’esercizio della professione, non si ritiene più giustificata né proporzionata al mutato quadro epidemiologico. Peraltro, il reintegro del menzionato personale contrasta la grave carenza di personale sanitario che si registra sul territorio.

FIBRILLAZIONI – Governo tranquillo, anche riguardo alle molteplici dichiarazioni di Matteo Salvini. “Nessun nervosismo, siamo tranquilli”, ha detto il ministro delle Politiche europee Raffaele Fitto, arrivando a Palazzo Chigi, a chi gli chiedeva se anche lui sia innervosito da Salvini: “Sono tranquillissimo, siamo tutti tranquilli”. E ancora: “Non mi risulta che ci siano frizioni – ha spiegato il ministro della P.a. Paolo Zangrillo – perchè Salvini non detta l’agenda”.


Sandro Bennucci

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