
Uffizi, Schmidt replica al Ministro: carenza di personale, chiedo rinforzi

ROMA – Eike Schimdt risponde al Ministro Sangiuliano, ributtando la palla dall’altra parte del campo: il problema degli Uffizi chiusi per il Ponte di Ognissanti non è fiorentino, ma statale. Ma in sostanza, il direttore della Galleria sostiene che manca i fondi per il personale. Ed ecco quello che Schimdt scrive.
Nella lunga lettera di risposta il direttore degli Uffizi ringrazia il ministro “per essere con grande schiettezza subito intervenuto” su quello che definisce il tema “forse più critico in questo delicato momento per il settore dei musei statali”, ovvero appunto quello della carenza di personale, problema “endemico” sottolinea Schmidt, che riguarda tutto il panorama museale.
“Da anni come direttore degli Uffizi, chiedo rinforzi al ministero, perché l’assunzione delle Risorse umane non è competenza dei singoli musei dotati da parziale autonomia, bensì degli uffici centrali del ministero”, scrive. Il direttore ricorda che, dopo lo stop dovuto alla pandemia, quest’anno i visitatori “per fortuna stanno tornando impetuosamente, porta i numeri del suo museo che ha dispetto della chiusura di lunedì ha ospitato, tra sabato e martedì oltre 55 mila persone. Poi spiega che queste aperture straordinarie “si basano sulla volontà del personale di lavorare in più e di essere pagato in più”.
E mette in evidenza un altro problema: “una norma intervenuta due anni fa – scrive – limita il guadagno in più al 15% del trattamento tabellare annuo lordo di ciascun dipendente: per questo motivo quest’anno abbiamo potuto offrire aperture speciali in primavera e in estate, ma troppi tra gli assistenti in sala che volentieri partecipano a queste aperture hanno raggiunto o si stanno avvicinando a questo limite”. E non solo: “Abbiamo anche richiesto al ministero in questi ultimi anni di poter aumentare il servizio (pagato con fondi del museo) dell’azienda in-house Ales, o di bandire alcuni parti del servizio di vigilanza a una ditta esterna, ma per entrambe le richieste abbiamo ricevuto una risposta negativa”.
Anche il personale del concessionario dei servizi museali, spiega Schmidt a Sangiuliano, “può solo integrare la vigilanza con una serie di unità di supporto, perché il mansionario di quel personale differisce da quello degli assistenti museali statali”. Impossibile anche spostare il giorno di chiusura: “ipotesi impraticabile”, spiega, per una macchina complessa come gli Uffizi. Da qui l’annuncio di una relazione estesa che verrà inviata al ministro. “Ma per il momento assicuro – ribadisce il direttore – che sono scandalizzato esattamente come lui di queste chiusure”.
