Sparatoria di Roma: una delle tre vittime era amica di Giorgia Meloni. Il post della presidente del consiglio su Facebook

ROMA – Era amica di Giorgia Meloni, la 50enne Nicoletta Golisano, una delle tre vittime della sparatoria di stamani, 11 dicembre 2022, a Roma. Era revisore dei conti di quel Consorzio Valleverde che Claudio Campiti, l’uomo fermato per la strage, considerava il suo nemico e contro il quale non s’è fatto scrupolo di aprire il fuoco.
A morire sono state Elisabetta Silenzi, 55 anni, segretaria contabile del Consorzio; la consigliera Sabina Sperandio, di 71 anni, “una persona carissima, tranquilla, una pensionata – la racconta un parente – Una donna tranquilla che non aveva mai menzionato problemi del consorzio”. E poi, appunto, Nicoletta Golisano, 50 anni, revisore dei conti, che conosceva la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Nicoletta era mia amica – scrive su Facebook la premier – L’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti è stato fermato e spero che la giustizia faccia quanto prima il suo corso. Eppure la parola ‘giustizia’ non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perchè non è giusto morire così”.
Non era sfuggita ai cronisti, infatti, stamattina, attorno alla scena del crimine, la presenza del compagno Andrea Giambruno. “Era una mamma protettiva – scrive ancora Meloni – un’amica sincera e discreta, una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. E’ stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d’arma da fuoco. Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua – ha aggiunto – altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte”.

E poi ci sono quattro feriti, di cui una in gravi condizioni, Fabiana De Angelis, 50 anni, ferita al cranio: “E’ in rianimazione al Sant’Andrea – ha fatto sapere l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato – è stata operata ed è costantemente monitorata”. Al ‘Pertini’ è stato portato Carlo Alivernini, 65 anni, che è stato colto da un malore ma “non ha avuto complicanze ed è stato dimesso” spiega ancora l’assessore, che domani andrà in visita al terzo ricoverato, al Policlinico Gemelli: si tratta di Silvio Paganini, 67 anni, ferito al volto, l’uomo che si è gettato su Campiti bloccandolo. D’Amato ha fatto visita questo pomeriggio, invece, alla quarta paziente: Bruna Marelli, 80 anni, ferita al torace e ricoverata al Policlinico Umberto I: “E’ vigile e orientata, affidata alle cure dei medici e completerà il decorso qui, anche con un supporto psicologico”.
Sarebbe lei la presidente del Consorzio contro cui Campiti si era scagliato più volte, finora solo verbalmente. Consorzio che, da luogo di relax e pace, era diventato la sua ossessione: il Valleverde si estende su 25 ettari, con vista sul Lago del Turano, tra Rocca Sinibalda e Ascrea, in provincia di Rieti. Nasce negli anni ’70 a seguito di un piano di lottizzazione approvato dai due Comuni. Si trovano annunci per cui un appartamento di 70 mq con terrazza panoramica può costare 70 mila euro.
Si occupa della gestione e manutenzione ordinaria delle strade, della rete fognaria, dell’illuminazione, dei servizi e delle zone a verde. Lo conferma il sindaco di Ascrea, Riccardo Nini: “Il Consorzio è nato per l’urbanizzazione primaria di un’area lottizzata. Finché non completano le opere il consorzio resta. Io non ho mai avuto problemi con la gestione consortile. Valleverde – prosegue il sindaco – è una specie di frazione condivisa con Rocca Sinibalda, ma non è ancora una vera frazione, perché devono riconsegnare le opere di urbanizzazione. A quel punto il ‘paese’ diventerà una frazione condivisa tra i due Comuni”.
