Skip to main content

Pistoia, cadavere semicarbonizzato nel bosco: figlio accusato di aver ucciso il padre. Notizia in ritardo: protesta Ast

Carabinieri

BUGGIANO (PISTOIA) – Dopo quasi due giorni di silenzio da parte degli inquirenti, sono arrivate le informazioni sul ritrovamento del cadavere in un bosco della Valdinievole. L’omicidio sarebbe avvenuto domenica notte, in un parcheggio di Chiesina Uzzanese (Pistoia). La vittima è Massimiliano Matteoni, il 54 enne, il cui corpo privo di vita, con numerose ferite di arma da taglio e bruciature, è stato poi rinvenuto nei boschi di Buggiano.

A ucciderlo sarebbe stato il figlio, 30enne, che ha confessato l’omicidio ai carabinieri, ai quali si è presentato spontaneamente nelle prime ore di ieri, ed è stato sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio.

Sulla vicenda, relativamente alle informazioni date in ritardo, l’Associazione Stampa Toscana, sindacato unico e unitario dei giornalisti, ha diffuso la seguente nota:

L’Associazione Stampa Toscana, anche a nome di tutti i colleghi che si occupano di cronaca nera e giudiziaria, e naturalmente di tutti i cittadini che hanno il diritto ad essere correttamente informati, non può che deplorare l’atteggiamento di chi ha gestito, e fornito solo 24 ore più tardi, l’informazione sul ritrovamento di un cadavere semicarbonizzato in un bosco della Valdinievole. Siamo di fronte alla “notizia del giorno dopo”. Inaccettabile. 

Ed ecco i fatti: domenica sera, 11 dicembre, il corpo senza vita di un uomo di 54 anni viene trovato dai carabinieri di Montecatini sulle colline di Buggiano. L’indagine è coordinata dalla Procura di Pistoia. C’è un fermato, il figlio della vittima, accusato di aver ucciso il padre a coltellate, occultando il cadavere avendogli prima dato fuoco.

La notizia circola informalmente tra i media dal mattino successivo (lunedì 12 dicembre) e viene resa nota, ancora informalmente, dagli inquirenti solo nel tardo pomeriggio.

I cronisti hanno dovuto attendere addirittura il martedì mattina (13 dicembre 2022) per ricevere un comunicato da parte dei carabinieri, approvato dalla Procura, nel quale la vicenda viene sommariamente ricostruita. Sempre dalla Procura, tuttavia, arriva il divieto assoluto per gli inquirenti a rilasciare qualunque tipo di dichiarazione alla stampa. Tutto questo a oltre 36 ore dal fatto di cronaca. 

Assostampa toscana, sindacato unico e unitario dei giornalisti, denuncia di nuovo una vicenda emblematica delle difficoltà a cui sono sottoposti i cronisti, nello svolgimento del loro lavoro, a causa della “riforma Cartabia”. Una riforma contro la quale vale la pena continuare a protestare, per l’oggettiva lesione del diritto di cronaca che comporta e che incide, come sottolineato, anche sul diritto all’informazione dei cittadini.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo