Turismo: gli investimenti del Pnrr contribuiscono al rilancio. Tornano gli stranieri, ma siamo sotto ai livelli del 2019
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, (Pnrr) approvato nel 2021 dal governo Draghi e che adesso il nuovo governo di destracentro sta continuando a perfezionare prevede per il settore turismo, che fa parte della missione “Turismo e cultura”, un investimento complessivo di 2 miliardi e 400 milioni di euro.
Si tratta di uno dei settori importanti per la nostra economia, che dal turismo, in crisi negli anni della pandemia, si attende un rilancio per recuperare il tempo perduto, soprattutto nelle città d’arte.
Gli investimenti hanno il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. Le azioni includono il miglioramento delle strutture ricettive e dei servizi collegati, la realizzazione di investimenti pubblici per una maggiore fruibilità del patrimonio turistico, il sostegno al credito per il comparto turistico e incentivi fiscali a favore delle piccole e medie imprese del settore.
I primi nove mesi del 2022 segnano un forte recupero per il settore turistico, ma le presenze dei clienti negli esercizi ricettivi sono circa 39 milioni in meno rispetto al 2019 (-10,3%). E’ quanto rileva l’Istat spiegando anche che il bilancio dei primi nove mesi del 2022 si chiude con circa 174 milioni di presenze di clienti italiani e 164 milioni di clienti stranieri: un sostanziale riequilibrio delle due componenti della domanda ma con un calo rispettivamente del 6,7% e del 13,8% rispetto al 2019.
Le presenze negli esercizi extra-alberghieri sono tornate ai livelli pre-pandemici (136 milioni nei primi 9 mesi del 2022 contro i 139 milioni dello stesso periodo del 2019); negli esercizi alberghieri mancano ancora circa 35 milioni di presenze.
Il report segnala anche il boom di turisti nell’estate 2022. Sono circa 196 milioni le presenze turistiche nel trimestre estivo luglio settembre 2022, il 4,7% in meno rispetto alla cifra record pre–pandemia di circa 205 milioni raggiunta nel 2019. Il picco stagionale delle presenze mensili negli esercizi ricettivi risulta essere, anche per l’anno 2022, nel mese di agosto con più di 80 milioni di presenze (+1,4% sul 2021), seguito dal mese di luglio con circa 70 milioni (+12,5%). In entrambi i mesi, però, la crescita è da attribuire esclusivamente alla componente straniera, perché la componente domestica è diminuita del 10,1% ad agosto e del 6,3% a luglio. Settembre si chiude con una crescita totale delle presenze rispetto al 2021 (+9,8%) con una dinamica differenziata tra italiani e stranieri: – 8,3% per i primi e +28,2% per i secondi.
Quanto alla ripresa degli spostamenti turistici nei primi nove mesi del 2022 è stata trainata dalle vacanze brevi, con soggiorni da una a tre notti, che registrano un incremento del 46,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’Istat rileva anche che nel primo semestre dell’anno, nell’industria turistica allargata mancano all’appello ancora 88 mila occupati (-4,4%) rispetto al 2019 quando il settore ne contava quasi 2 milioni (circa il 7% dell’occupazione dei Servizi).
Dunque già nel corso del 2022 si sono visti segnali positivi, che, se tutto andrà come previsto, sono destinati a migliorare ancora di più nel 2023, specialmente se si troverà una soluzione alla guerra in Ucraina.