Beccaria, la “grande fuga”: uno si è calato con un lenzuolo, gli altri sono scappati dalle impalcature del cantiere infinito

MILANO – La “grande fuga” dei detenuti dal Beccaria di Milano è stata, in realtà, più semplice di quanto si potesse pensare. I ragazzi, fra i 17 e i 19 anni (cinque italiani, un ecuadoriano e un marocchino) in carcere per furti e rapine, non per reati di sangue, hanno rotto una protezione in legno, sembra già cedevole, del cantiere attivo da anni.
Sei sono saliti sulle impalcature per poi calarsi da un muro più basso rispetto a quello che circonda l’Istituto. Uno, invece, per calarsi, come nei film, avrebbe utilizzato un lenzuolo.
Sarebbe questa la prima ricosruzione dell’evasione dei sette giovani detenuti evasi il giorno di Natale e dei quali tre sono già tornati nella struttura o perché presi o perché costituiti. Quando hanno deciso di fuggire, sembra non in modo preordinato, si trovavano nel campo di calcio.
