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Tunnel Tav Firenze, oppositori: “Gli scavi aggraveranno anche i problemi del Ponte del Pino”

Talpa

FIRENZE – Dopo l’annuncio del governatore Giani della ripresa degli scavi della talpa per il tunnel sotterraneo, gli oppositori affilano le armi e fioccano le critiche. Il Comitato No Tunnel Tav,, da sempre contrario alla grande opera, osserva:

“Quando si parla di tunnel TAV si dovrebbero sempre avere in mente due domande preliminari che non hanno risposta da venti anni:

  • perché realizzare due tunnel sotto la città così costosi, pieni di incognite, che provocheranno danni, dalla realizzazione lunghissima, quando si potrebbero avere maggiori benefici, senza questi problemi, restando in superficie?
  • Perché si continuano ad ignorare i tanti problemi tecnici che sono tacitati e non risolti, come la mancanza di VIA sulla stazione, l’impatto della falda, gli scavi delle gallerie? Un consulente del Comitato ha così commentato lo scavo delle gallerie: “il Ponte del Pino ha delle criticità che, se fossi il direttore dei lavori delle gallerie, non mi farebbero dormire la notte”.

Il ponte del Pino è solo il primo manufatto impattato e, anche nel progetto fatto a suo tempo, si pensò bene di consolidare la spalla nord del ponte prima del passaggio della fresa.

Nel documento si diceva chiaramente che la riduzione della carreggiata si farà per consolidare la spalla nord del ponte. Probabilmente, nel rivedere il vecchio progetto, i costruttori di oggi si sono resi conto che lo scavo provocherebbe sollecitazioni ben oltre quelle previste nell’ottimistico progetto del 2009, tali da danneggiare le cerniere su cui il ponte poggia; per questo pensano alla sua sostituzione.

Insomma i provvedimenti sul Ponte del Pino sono strettamente collegati al progetto TAV, mostrano come lo scavo di gallerie in ambiente urbano non è una attività molto semplice e anche gli addetti ai lavori hanno timori. Il comitato “No tunnel Tav” aspetta dunque rispooste istituzionali. Proprio perchè adesso è stato annunciato che gli scavi inizieranno a primavera.

Il comitato rileva anche che nel viale Lavagnini ormai le code sono dall’alba a notte fonda con il restringimento della carreggiata, adesso si iniziano cantieri anche in viale Don Minzoni che nel frattempo è diventato una alternativa a Lavagini. Il senso unico alternato al Ponte del Pino devierà altro traffico sul ponte delle Cure e quindi sul viale Don Minzoni. “C’è dunque da capire se esiste un coordinamento nella realizzazione dei cantieri a Firenze”.

Ma intanto, come preannunciato dal governatore, la grande opera andrà avanti. Per la Regione la priorità resta quella di liberare i binari di superficie per il traffico dei pendolarti, in sofferenza per l’incrocio con l’Alta Velocità.

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