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Tik Tok: stop in arrivo per i dipendenti pubblici italiani. Dopo il blocco deciso dall’UE

Tik Tok

ROMA – Dopo la decisione presa dalle autorità europee di bloccare TikTok per i dipendenti UE, anche il governo italiano valuta la possibilità di replicare il provvedimento di Bruxelles bloccando l’app cinese sui telefonini dei dipendenti pubblici.

Lo fa sapere il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che promette un annuncio in tempi brevi e spiega come il faro sia puntato sui rischi legati alla sicurezza nazionale.

“Il tema è all’attenzione da qualche giorno”, spiega il ministro, precisando come sull’argomento si stia “già impegnando il Copasir”, il Comitato parlamentare per la sicurezza che controlla i servizi segreti italiani.

“Ma è evidente che il mio ministero, avendo 3,2 milioni di dipendenti, è fortemente coinvolto”, aggiunge Zangrillo. Sul tavolo due le opzioni possibili: “Muoversi come si è mossa la Commissione europea che giovedì 23 febbraio 2023 ha messo al bando il celebre social network dei video brevi o, eventualmente, assumere una decisione diversa”.

Prima però il governo intende valutare attentamente la situazione. “È una scelta che non posso compiere in solitaria, mi devo confrontare con le altre istituzioni e insieme concorderemo una linea”, spiega Zangrillo, che prospetta comunque tempi stretti. “L’argomento è arrivato all’ordine del giorno da poco. Già la prossima settimana dovremo confrontarci e cercare di arrivare a una sintesi. Prenderemo una decisione in fretta. Ora dobbiamo comprendere bene quale è effettivamente la profondità dei rischi legati alla sicurezza nazionale”. E’ di due giorni fa la decisione della Commissione Ue e del Consiglio di togliere TikTok dai telefonini dei propri dipendenti. E una mossa analoga viene valutata anche dall’Europarlamento.

Dietro questa scelta, ha spiegato il commissario Ue per il mercato interno Thierry Breton, c’è il fatto che “la Commissione europea è un’istituzione e come tale ha un forte focus sulla protezione della sicurezza informatica”. Entro il 15 marzo la app dovrà essere disinstallata dai telefonini aziendali del personale della Commissione e da quelli privati con accesso al servizio di telefonia mobile. Una decisione “sbagliata” e “basata su pregiudizi”, è stata la replica del social. Ma mosse analoghe a quelle di Bruxelles sono in vigore già negli Usa, dove una legge del Senato a dicembre ha vietato la app sui cellulari dei dipendenti statali e federali.

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Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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