Commissione Ue: “Lo stadio di Firenze non era nel progetto iniziale dell’Italia per il Pnrr”
FIRENZE – Tegola pesante su Palazzo Vecchio, ma anche sulle responsabilità lasciate dal governo presieduto da Mario Draghi. La Commissione Europea fa sapere che “i progetti sullo stadio di Firenze e su quello di Venezia non erano parte del piano di Recovery iniziale dell’Italia”. Ora il governo Meloni dovrà cercare di correre ai ripari, ma la situazione sembra assai complicata.
Una portavoce della Commissione europea, interpellata nel corso del briefing quotidiano con la stampa sulle notizie relative alle difficoltà sui due progetti nella valutazione in corso a Bruxelles, è stata esplicita. Affermando però: “Durante il periodo in cui stiamo valutando le richieste di pagamento non forniremo alcun commento sulle misure specifiche”.
Nel Pnrr inizialmente concordato tra la Commissione e l’Italia, ha comunque spiegato, figurano tra le “tappe fondamentali i cosiddetti piani integrati urbani e la terza richiesta di pagamento include una pietra miliare relativa all’adozione di piani di investimento riguardanti progetti di rigenerazione urbana da parte delle città metropolitane”.
E ancora: “I progetti devono rispettare i criteri che abbiamo concordato nel piano, che è stato convalidato dagli Stati membri nella decisione di attuazione del Consiglio e devono essere localizzati in grandi aree urbane degradate, rispettando l’obiettivo sociale della misura. Questo è esattamente ciò che stiamo valutando al momento”.
“L’Italia – ha proseguito – sta finanziando e ristrutturando lo stadio di Firenze con risorse nazionali, e forse anche da qui viene la confusione. Come parte del suo piano, l’Italia ha adottato una serie di piani di investimento, tra cui quello per Firenze, e include anche una proposta di intervento relativa allo stadio, fondamentalmente per integrare le risorse nazionali e attualmente stiamo esaminando tutti questi piani di investimento perché sono collegati alla terza richiesta di pagamento”.