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Nomine: via con Enav. Ma ci sono 610 poltrone da assegnare. Tavolo con Giorgia Meloni prima di Pasqua

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Oltre al nodo del Pnrr, e alle polemiche, talvolta pretestuose, che le opposizioni, come il M5S di Conte, s’inventano per far sapere che esistono, Giorgia Meloni, già dalle prossime ore, quindi lunedì 3 aprile 2023, dovrà avventurarsi, e decidere sulle nomine, ossia 610 poltrone in scadenza. Si comincia con Enav, l’Ente nazionale di assistenza al volo: entro lunedì a mezzanotte è attesa l’indicazione della lista del ministero dell’Economia per i vertici. L’assemblea si svolgerà il 28 aprile e le liste devono essere depositate 25 giorni prima e messe a disposizione del pubblico almeno 3 settimane prima della data dell’assemblea.

Ma nel 2023, secondo l’ultimo elenco stilato da CoMar, scadono anche i vertici di Istituto poligrafico Zecca dello Stato, Consip, alcune controllate Rai, Sogin; e nomine sono previste anche in Cinecittà, Consap, Sogesid, Sport e Salute. Società che nel loro insieme lo scorso anno un fatturato di 189,9 miliardi di euro (160,6 solo considerando Enel ed Eni), utili per 10,6 miliardi, con 288.146 dipendenti (187.702 solo tra Poste Italiane ed Enel).

Ad aprire il giro, in realtà, Mps, per il quale il governo ha già confermato l’indicazione del vertice attuale con Luigi Lovaglio ad e Nicola Maione presidente. Ma la scacchiera è molto più ampia: le poltrone in scadenza nei prossimi mesi sono, come detto, molte di più: 610. In 105 diverse società.

E quella che più si avvicina riguarda, tra l’altro, alcune tra le più grandi società: Enel, Eni, Leonardo, Poste e Terna. Il totonomi è partito già con grande anticipo. E anche se si sa che molto spesso, l’indicazione buona resta al coperto ed esce dal cilindro all’ultimo momento, voci e indiscrezioni si susseguono in un complicato sudoku che deve tenere conto di tre fattori: la competenza, l’equilibrio di genere e gli equilibri politici. Quadratura spesso assai complicata che sarà affrontata la settimana prima di Pasqua in un tavolo convocato dalla premier Giorgia Meloni per avviare la selezione finale della rosa dei candidati. Il tempo stringe, entro il 13, in un’unica tornata, i nomi per le 5 big saranno messi nero su bianco.

Poi ci saranno le assemblee che ratificheranno le indicazioni provenienti dal governo. Poste Italiane terrà la sua assemblea l’8 maggio, il 9 c’e’ quella di Terna e Leonardo, il 10 Eni ed Enel. Per quanto riguarda Enav basteranno poche ore per vedere scoperte le carte: nei giorni scorsi era molto circolato il tandem di nomi Roberta Neri e Paolo Bracco, che negli anni scorsi hanno già ricoperto incarichi nell’Ente ma nelle ultime ore sembra sempre più quotato il nome di Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale che include i porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle; una soluzione che potrebbe vedere una riconferma di Francesca Isgrò come presidente, oppure essere affiancata dall’indicazione di Pietro Bracco come presidente.

L’indicazione di Monti ai vertici di Enav lascerebbe da riempiere una casella ‘superstrategica’ in particolare per la Lega in vista del Ponte sullo Stretto. Tra le indiscrezioni rimane però in pista anche il nome di Giuseppina di Foggia vicepresidente di Nokia che è stata anche citata per un ruolo a Terna o ad Amco. In Eni, dopo la riconferma data praticamente per certa di Claudio Descalzi è stato anche evocato per la presidenza il nome dell’attuale numero uno della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana molto citato però per ricoprire quel ruolo a Leonardo dove come amministratore delegato si sta rafforzando la candidatura di Lorenzo Mariani, attualmente alla guida di Mbda.

C’è chi, però, ha anche citato per la presidenza il nome dell’ ex- rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta. Per la partita di Enel, tra i candidati non ci sarebbe solo l’attuale numero uno di Terna Stefano Donnarumma, ma si guarda con attenzione ad un ritorno nel gruppo di Luigi Ferraris, attuale ad di Ferrovie e manager pubblico di lunghissima esperienza; è stato tra l’altro il numero uno di Enel Green Power e il cfo di Poste Italiane. Per quest’ultimo gruppo la voce più diffusa è che non si attendano grandi sorprese e si vada verso una riconferma dell’a.d. Matteo Del Fante. Dunque, via al giro. Che naturalmente avrà strascico di polemiche. E di scontenti.


Sandro Bennucci

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